Una confusione tra i testi del fascicolo fa insorgere le opposizioni: “Siamo qui dalle 9”. Candiani, “Svegliarsi presto non è da eroi”.
Roma – Nulla di fatto nell’Aula della Camera, anzi caos totale, sulle mozioni che riguardano iniziative in materia di tutela della professione giornalistica e sulla libertà di stampa. La seduta è stata rimandata per una “confusione tra i testi nel fascicolo”, si scusano dai banchi del governo. Ma l’opposizione – sempre pronta a fare degli incidenti della maggioranza un affare di Stato – insorge e scoppia la bagarre. Protesta subito sedata dalla ‘bacchettata’ da parte del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che richiama l’esecutivo al rispetto dell’Aula.
Ore movimentate insomma. Il fatto. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari si trova a dover chiedere il differimento dei lavori di una mezz’ora, a inizio seduta, per esaminare i documenti, in tutto 6, presentati da Avs, Azione, Italia Viva, M5S, maggioranza e Pd. Ostellari aveva cominciato a scorrere i fogli che aveva davanti, (“io ho un mio ordine che credo possa essere seguito agevolmente da voi”, aveva premesso), ed era partito dalla mozione 235, Piccolotti e altri, formulando parere favorevole agli impegni e richieste di riformulazione.
Poi era passato a quella 244, Orrico e altri, sfogliando anche qui le carte a sua disposizione, e cominciando a dare pareri su premesse e impegni, ma qui una riformulazione aveva fatto rumoreggiare l’Aula. “Che
sta dicendo?”, si sente dai banchi. “Scusate, il un testo che sto leggendo arriva dagli uffici… Allora passiamo alle altre e faccio una verifica, accantoniamo questa”, la replica del sottosegretario. Ma a un’altra richiesta di riformulazione, dai banchi si precisa “ma non c’e’ questa parte”. La richiesta di una breve sospensione viene accolta dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
L’aula riprende alle 10.15, ma i lavori non filano lisci neanche questa volta. “Intervengo per chiedere
scusa – esordisce Ostellari – C’è stato un problema di sovrapposizione di testi e di mozioni diverse nel medesimo fascicolo. Consentitemi di fare una riverifica tra premesse e impegni delle singole mozioni per tornare in Aula ed essere più preciso. Non so spiegarmi come, e vi chiedo di pazientare”. A questo punto le opposizioni insorgono per la seconda sospensione. “Noi eravamo in aula alle 9 del mattino – esordisce
Anna Laura Orrico (M5s) – le mozioni erano state depositate tutte ieri sera. E’ imbarazzante l’atteggiamento del governo. Siamo pronti per votare e il governo ci rinvia di 10 minuti in 10 minuti. Presidente, se il governo non è in grado di esprimere parere ce lo dica, e si rinvia”.
Le fa eco Valentina Grippo (Azione): “Si lavora tutti e ci sta si facciano errori, ma parliamo del diritto all’informazione e della governance del sistema radiotelevisivo. Sarò all’antica, mi sarei aspettata Meloni. Non c’è lei, ma almeno un pochino di attenzione per questa discussione che è all’ordine dei lavori da tempo”.
“Siamo in una situazione imbarazzante – attacca Elisabetta Piccolotti (Avs) – capisco Ostellari chieda scusa, scuse dovute, ma prendiamo atto che il governo non riesce a dare pareri su un tema importante e sentito come quello libertà informazione. Ero qui alle 8 per discuterne”. E Federico Fornaro (Pd), prendendo
atto di quanto accaduto, chiede a Fontana di riprendere tra una settimana i lavori sulle mozioni.
“Ostellari si è scusato a nome del governo – sottolinea Federico Candiani (Lega) – possono capitare queste cose ma se qualcuno si alza presto la mattina – chiosa – non è che faccia una cosa eroica”. “Un errore lo si perdona a chiunque ma serve da parte del governo più rispetto per l’Aula”, interviene allora Fontana. E
fa slittare il voto sulle mozioni per la libertà di stampa.