L’aguzzina minorenne racconta l’orrore della mattanza

Ignoranza, sadismo e fanatismo religioso hanno trasformato la casa dei Barreca nel “lager della porta accanto”, macabro teatro di sevizie e morte.

ALTAVILLA MILICIA (Palermo) – Si sarebbero trasformati in esorcisti i quattro presunti responsabili del massacro di Altavilla Milicia. Fra loro anche la figlia di Giovanni Barreca, l’operaio edile nella cui abitazione sarebbero stati torturati e uccisi la moglie ed i suoi due figli più piccoli. L’inchiesta aperta dalla Procura di Termini Imerese procede spedita ma sono ancora numerosi i particolari da chiarire in questa drammatica vicenda di ordinario sadismo domestico in cui fede distorta nella religione cristiana, credenza popolare e cervelli in avaria avrebbero causato la morte di una mamma e dei suoi due figli “posseduti dal demonio”.

Giovanni Barreca con la moglie Antonella e il figlio Kevin. Da Fb

A riprova che dietro tutta la tragedia ci siano soltanto menti malate, magari organizzate in congreghe pseudoreligiose che hanno come scopo la lotta violenta contro Satana, il racconto della ragazza arrestata:

” Mi date un cannolo, una pizzetta, perché ho fame – ha esordito la diciassettenne davanti al procuratore dei Minori, Claudia Caramanna – All’inizio di febbraio, mamma ha conosciuto una coppia, Massimo Carandente e Sabrina Fina. Sin da subito ci hanno detto che in casa nostra c’erano troppi demoni. Allora hanno iniziato a interrogarla, chiedendole chi fosse e che cosa volesse. Le davano schiaffi e papà li aiutava…La facevano digiunare e poi l’hanno torturata con una pentola per una settimana. E volevano che lo facessi pure io.

Ma all’inizio mi sono rifiutata e ho colpito mamma solo con un guanto di plastica. Massimo e Sabrina mi avevano convinto di essere pure io vittima di una maledizione da parte della mamma e della nonna. Mi hanno fatto bere moltissimo caffè e poi mi hanno fatto vomitare, ero convinta di aver vomitato i capelli di mia madre, che da piccola mi picchiava, e della nonna. Avevano iniziato a farmi tante domande per vedere se fossi anche io un demone. Ho pure sentito che avevano raccomandato a mio padre di chiamare la polizia e di accusarmi di tutto quello che era successo…”.

Massimo Carandente e Sabrina Fina

Questo l’excursus criminale della giovane contenuto nei verbali della Gip Alessandra Puglisi che ha disposto la custodia della ragazzina in un istituto penale. La più giovane del quartetto bestiale avrebbe poi descritto, minuziosamente, le sevizie inflitte ai due fratellini sullo stile della Gestapo nazista:

”Dopo le botte con la pentola mamma ustionata con pinze del camino e phon – continua la ragazza mangiucchiando il cibo – Stesse cose per Emmanuel che tenevo fermo mentre papà lo legava al letto per poi fargli bere latte e caffè in quantità che gli iniettavano in bocca. Kevin soffriva dal dolore, lo avevano legato al collo con una catena arrugginita e dei cavi elettrici. Gli adulti mi hanno detto di saltargli sulla pancia e l’ho fatto. Questo è successo la sera di sabato. A quel punto mi sono spaventata, perché Massimo faceva domande anche a me, poi a un certo punto se ne sono andati. E mi sono chiusa a chiave nella stanza, mi sono addormentata fino a quando non sono arrivati i carabinieri…”.

La camera ardente allestita presso il Comune di Altavilla Milicia

A questo punto si passava agli omicidi di Antonella Salamone, 41 anni, e dei suoi due figli Emmanuel di 5 anni e Kevin di 16. Torturati e ammazzati i due germani mentre la mamma è stata anche sezionata e poi seppellita sotto casa. Un orrore senza fine che ha sconvolto la comunità di Altavilla Milicia e il resto d’Italia per la lucida ferocia con la quale i presunti responsabili dell’eccidio avrebbero sottoposto le vittime. Per altro le sevizie sarebbero andate avanti per circa un mese ma sarà il referto autoptico a chiarire le modalità e le cause dei tre decessi. A puntare il dito contro Carandente e Fina è il fratello della povera Antonella, Lillo Salamone, ritenendoli i maggiori responsabili della strage:

L’abitazione dei Barreca dove si è consumato il triplice delitto

“Mia sorella disse che queste due persone erano entrate nella sua famiglia – ha detto l’uomo – e dicevano che i demoni erano dentro mia sorella e mio nipote e praticamente dovevano essere bruciati e sepolti i demoni. Noi pensavamo che parlassero in modo figurato, ma cercavamo di dire a nostra sorella di mandare via queste persone. Loro si sono infilati in casa dove li teneva Giovanni e gli hanno detto che dovevano dormire lì per togliere gli spiriti maligni”. L’inchiesta prosegue.

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