Tradito da un tatuaggio, finisce in manette un uomo che aveva spogliato dei propri averi due signore con il trucco del nipote in difficoltà.
Bari – Il personale della Squadra mobile ha rintracciato e arrestato, nella provincia di Napoli, un uomo di origini campane ritenuto responsabile di una truffa aggravata ai danni di una persona anziana.
I fatti, in relazione ai quali, è stata effettuata l’operazione, si inseriscono in una più ampia attività di prevenzione e repressione avviata proprio a causa della recrudescenza del fenomeno delle truffe agli anziani.
La tecnica adottata ed ormai consolidata è sempre la stessa: i malviventi studiano in maniera approfondita la vittima, individuata sempre tra le persone più vulnerabili perché anziane o semplicemente sole; riescono, in qualche maniera, a recuperare informazioni di carattere personale, quali il numero di cellulare, il nome di un parente, e poi, simulando un finto incidente accaduto al congiunto o più semplicemente la necessità di consegnare un pacco, per conto di un nipote, ingannano la vittima, facendosi consegnare anche ingenti somme di denaro o altre utilità.
In particolare, l’uomo finito in manette, in concorso con altri complici ancora in fase di identificazione, faceva credere alla malcapitata che la figlia si trovava in una situazione di pericolo e che per salvarla occorresse pagare una cospicua somma di danaro. Quindi andava in scena il consueto modus operandi: tenere tenere occupate tutte le linee telefoniche dell’anziana per evitare che, colta da qualche dubbio o perplessità, potesse chiedere aiuto a qualche reale parente.
Così, mentre un complice dell’arrestato, intratteneva la donna al telefono, il presunto truffatore giungeva presso l’abitazione e, presentatosi come un conoscente del nipote, si faceva consegnare la somma in contanti di 400 euro, 120 grammi di oro, comprese due fedi nunziali del valore di oltre 7.000 euro, nonché una carta di credito con i relativi codici di sblocco. Immediatamente dopo, uscito dall’abitazione, raggiungeva una banca del posto e, utilizzando la carta di credito, prelevava altri 1.000 euro.
A seguito della denuncia, veniva avviata un’intensa attività investigativa che permetteva di identificare l’arrestato come l’autore materiale della truffa. Di fatti, l’analisi delle immagini delle telecamere acquisite nelle vie limitrofe all’abitazione della vittima e alla banca n cui il soggetto si era recato, permetteva di evidenziare alcuni particolari somatici dell’uomo e, nello specifico un tatuaggio su una delle due braccia, oltre che le sue caratteristiche fisiche e l’auto che utilizzava al momento della truffa.
Questi elementi si sono perfettamente sovrapposti, sino a coincidere del tutto, con quelli relativi ad una truffa commessa, con le medesime descritte modalità, qualche giorno dopo, nella città di Lecce e, in occasione della quale, personale di quella Squadra mobile arrestava l’autore che s’identificava proprio con l’odierno arrestato, riconosciuto dallo stesso tatuaggio, e nella quale aveva utilizzato la medesima autovettura.
Pertanto, al termine dell’esecuzione del provvedimento cautelare, il presunto truffatore veniva rintracciato in provincia di Napoli lì sottoposto agli arresti domiciliari.