L’organizzazione avrebbe coperto la latitanza di Graziano Mesina e condizionato la vita politica dell’isola. Tra gli arrestati ci sono anche l’ex assessore all’Agricoltura della Regione Sardegna, Gabriella Murgia, e il primario del reparto di Terapia del dolore dell’ospedale Marino di Cagliari, Tomaso Cocco.
Cagliari – I carabinieri del il Ros hanno eseguito questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Cagliari, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 31 soggetti indagati, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso (contestazione a carico di 8 indagati), associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso.
Le indagini, avviate nel gennaio 2020 in prosecuzione dell’indagine “Dama”, hanno consentito di acquisire elementi circa l’operatività di un gruppo dedito alla commissione di reati di varia natura, attivo nel territorio sardo, che si ritiene costituito da alcuni personaggi locali di spicco (noti per pregresse condanne per sequestro di persona a scopo di estorsione), oltre ad alcuni esponenti del mondo delle professioni e delle istituzioni. Tra i destinatari dell’ordinanza di custodi acutelare ci sono anche l’ex assessore all’Agricoltura della Regione Sardegna, Gabriella Murgia, 55 anni, e il primario del reparto di Terapia del dolore dell’ospedale Marino di Cagliari, Tomaso Cocco. Murgia, accusata di associazione di tipo mafioso e associazione segreta, è stata trasferita in carcere così come Cocco.
In particolare, i rapporti tra le diverse componenti, in comunanza di scopi, avrebbero garantito:
di attingere, in caso di necessità, al sostegno del sodalizio per ottenere presunti vantaggi di varia natura;
alla componente criminale di infiltrarsi e condizionare vasti settori della vita sociale dell’Isola, in particolare un accesso privilegiato all’interno dell’amministrazione regionale.
In tale contesto, secondo l’ipotesi d’accusa, soggetti appartenenti al gruppo avrebbero variamente operato ponendosi in relazione di continuità con la “Anonima Sequestri” di cui Graziano Mesina ed altri soggetti colpiti dalla misura cautelare erano fra i più noti esponenti, interferendo nei processi decisionali dell’amministrazione regionale in particolare nei settori dell’agricoltura e della sanità; intervenendo reiteratamente presso diverse amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento a quelle regionali, al fine di assicurarsi incarichi pubblici, favori o altri interessi ad associati, parenti di questi ultimi o persone gradite al gruppo; favorendo la latitanza di Mesina, poi arrestato dal ROS il 18 dicembre 2021, con il quale il gruppo aveva rapporti diretti e indiretti; procurando voti in occasione di consultazioni elettorali; agendo nel traffico di sostanze stupefacenti (in particolare marijuana) da commercializzare sul territorio nazionale.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati ingenti somme di denaro in contanti, munizioni, oltre 130 kg di marijuana. Sono state inoltre denunciate in stato di libertà 4 persone per detenzione abusiva di armi e munizioni e sostanze stupefacenti.