E’ una frase di Arthur Schopenhauer, a dimostrazione di come i filosofi, spesso, colgano nel segno. La Scienza ha dimostrato che sonno e salute sono strettamente correlati.
Roma – Dormire male, infatti, abbassa le nostre difese immunitarie e ci fa ammalare fino a tre volte in più rispetto a chi riposa regolarmente. Quando il sonno è disturbato, siamo poco concentrati, abbiamo poche energie, siamo svogliati e irritabili. Lavoriamo di più, ma produciamo meno con conseguenze in tutte le aree della nostra vita. Dormire cinque ore a notte peggiora la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Se chi dorme non piglia pesci, come recita un antico adagio popolare, chi non dorme rischia di prendere un sacco di malanni.
Un nuovo studio ha dimostrato che dormire nel week end per rimediare il sonno perduto durante la settimane, non serve a riparare i danni provocati. La Penn State University in Pennsylvania, USA, ha effettuato uno studio da cui è emerso che: “la mancanza di sonno è associata a malattie cardiovascolari a lungo termine”. La frequenza cardiaca e la pressione arteriosa è cresciuta, nei soggetti sottoposti al test, quando non si è dormito abbastanza e non sono tornate alla normalità nemmeno con due notti di recupero. Malgrado ciò, il sistema cardiovascolare non ha ripreso la sua regolarità.
Ed è molto probabile, secondo gli studiosi, che sia necessario avere più ore di riposo per recuperare le notti in cui non si è dormito a sufficienza. Nel corso della “Giornata Mondiale del Sonno”, che si tiene ogni anno nel mese di marzo, Philips, leader mondiale nel settore dell’Health Technology, ha diffuso i dati relativi al “World Sleep Study 2021” per rilevare atteggiamenti, percezioni e comportamenti relativi al sonno in 13 Paesi del mondo, Italia compresa, con un campione di 1000 persone. In particolare: un italiano su 2 non può dirsi soddisfatto del proprio sonno; a rovinare il riposo, stress, timori legati alla pandemia, problemi finanziari e l’immancabile smartphone utilizzato quando si è a letto; l’impatto negativo sulla qualità del sonno è più marcato tra le donne (50% vs 41%); il 51% di chi soffre di apnee notturne è interessato a sperimentare soluzioni di telemedicina.
E’ risaputo, ormai, che dormire poco e male porta a seri problemi di salute nel lungo periodo, tra cui danni al sistema cardiovascolare, il diabete, l’obesità e la depressione. La pressione arteriosa decresce se si dorme normalmente, ma si resta alta più lungamente se non si dorme abbastanza. Pare che il 22% delle persone che vivono nell’Unione Europea (UE) soffrano di pressione alta, con effetti negative sulla salute. A questo proposito, il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, un organismo di coordinamento tra il ministero della Salute e le Regioni per le attività di sorveglianza, prevenzione e risposta tempestiva alle emergenze, ha diffuso una serie di raccomandazioni per avere un ciclo di sonno regolare, tra cui anche di svolgere attività fisica, di evitare la luce artificiale, di non andare a letto a stomaco pieno.
Ora una classe politica seria, nazionale ed europea, dovrebbe prendere atto di queste ricerche scientifiche a favore di una politica sanitaria volta alla prevenzione ed all’educazione alimentare. Perché un popolo in salute produce meno costi sul sistema sanitario nazionale, che, com’è noto, si trova al collasso finanziario.