Minori nel mirino: norme più rigide per chi infrange la legge e soluzioni per il disagio sociale

Rimane nel cassetto la certificazione dell’età per l’accesso a siti internet ma aumentano le pene per i minori in possesso di armi o stupefacenti. Un giro di vite sul libertinaggio nella rete. Tolleranza zero per i ragazzini che compiono reati.

Roma – Il Consiglio dei Ministri nell’ultima seduta ha approvato le misure “contro il disagio giovanile” con qualche variazione rispetto ai propositi iniziali. Non è passata la proposta del ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, che prevedeva misure di certificazione dell’età per l’accesso a determinati siti e un incoraggiamento alle famiglie all’uso del “parental control” sui dispositivi in uso ai minori, sembra non essere rientrata nel testo finale.

Manca anche la riduzione dell’età per l’imputabilità. Aumenteranno, invece, le pene per i minori trovati in possesso di armi o stupefacenti, con l’obiettivo che questo possa essere un deterrente. Un capitolo specifico è dedicato ai reati online, con la possibilità per chi è vittima di chiedere l’oscuramento o la rimozione dei propri dati dalla rete. Il Questore potrà convocare con l’avviso orale il minore presunto responsabile di un reato, purché abbia compiuto 14 anni e se il soggetto al quale è stato notificato l’avviso risulta condannato, anche con sentenza non definitiva, per delitti contro la persona, il patrimonio, o per reati inerenti ad armi o droga, il capo della questura può proporre al tribunale il divieto di utilizzare “piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati, nonché il divieto di possedere telefoni cellulari”. Si abbassa da 9 a 6 anni la soglia della pena che consente di applicare la misura della custodia cautelare.

Il ministro Matteo Piantedosi ha dichiarato che la repressione non può essere l’unico strumento di intervento, ma servono misure atte alla prevenzione dei fenomeni criminali ed il segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato l’importanza della rieducazione dei soggetti molto giovani, affermando che “Un giovane criminale è un criminale ma non è detto che debba esserlo per tutta la vita. Noi dobbiamo tagliare i legami con il mondo del crimine”.

Fabio Ciciliano

Il Consiglio dei Ministri ha anche nominato Fabio Ciciliano, già militante nella polizia di Stato, commissario alla riqualificazione di Caivano che dovrà gestire 30 milioni di euro che il Governo destinerà al piano di interventi volto a contrastare degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile nel comune di Napoli.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa