Siccità, alluvioni, desertificazione, ghiacciai scomparsi, incendi spaventosi, sono le condizioni correnti divenute normali. Si vive con l’incombenza di queste paure, che provocano malessere, ansia, nervosismo.
Roma – Una delle ultime notizie riguarda il Polo Sud, che si sta sciogliendo in maniera incessante. Il problema è molto grave, anche se, non sembra legato alla crisi climatica, almeno non direttamente. Si tratta della zona più a sud del pianeta. E’ coperto da estese distesa di neve e ghiaccio. Paradossalmente, quest’ultimo comincia ad essere insufficiente e inizia a mancare il ghiaccio marino. Si stenta a crederlo, ma il suo livello non è stato mai così basso. Ma cosa sta accadendo? In questa parte del globo, nell’emisfero australe è pieno inverno. Quindi ci si aspetterebbero temperature molto basse e ghiaccio in abbondanza.
Mentre in quello boreale si boccheggia per il caldo torrido, intervallato da improvvise precipitazioni e grandinate. Nell’anno in corso sta emergendo una tendenza allarmante che appare inarrestabile. Secondo gli esperti, la massa di ghiaccio galleggiante è di dimensioni gigantesche ed è più grande della Groenlandia. Le prime avvisaglie si sono verificate nello scorso mese di febbraio. Però, in quel caso la spiegazione si poteva trovare col fenomeno dell’estate antartica. Adesso l’anomalia si è manifestata molto più chiaramente e col mese di luglio è finita una fase molto complessa per questa parte del mondo.
Il sale marino, scioltosi come neve al sole, è stato pari ad una quantità pari sei volta la media. Con queste prospettive, è molto difficile non perdere la serenità. Un fenomeno come quello verificatosi, al Polo Sud, capita ogni tre milioni di anni. In pochi mesi la calotta glaciale ha perso una superficie di circa 2 milioni di chilometri quadrati. Infatti, a luglio l’area complessiva era di oltre 14 milioni di chilometri quadrati. Qualche mese fa, quando già si vociferava di record negativi, le dimensioni erano più grandi, pari a 15,76 milioni di chilometri quadrati. Come se, secondo gli esperti, fosse scomparsa una parte geografica grande quattro volte l’Italia. Dati alla mano, il riscaldamento del pianeta e il cambiamento climatico sembrerebbero due cause scontate per spiegare quello che sta succedendo al Polo Sud.
Nei fatti, però, il fenomeno, secondo gli esperti, non è così facile da interpretare. Negli ultimi anni si sono verificati anche fenomeni di segno opposto. In questo caso gli scienziati li hanno considerati in maniera positiva. A prescindere da questo andamento alterno, quasi bipolare, la scomparsa di ghiaccio, comunque, non può essere valutata con superficialità. E’ molto probabile che inciderà pesantemente sul futuro del pianeta. Questo potrà verificarsi perché la calotta del Polo Sud non è sola una peculiarità geografica di questa parte del mondo. Ma, è una condizione fondamentale del sistema climatico dell’intero pianeta. Può, infatti, regolare in modo efficace quello che ne è definito il “sistema climatico”.
Si tratta del risultato ottenuto dalla quantità di energia che proviene dal Sole, da quella che la Terra reintroduce nello Spazio e da quella che il pianeta utilizza. Poteva mancare l’intervento dell’essere umano che, finora, si è comportato come Attila, definito “Il flagello di Dio”, il condottiero degli Unni, popolo nomade della Mongolia, al cui passaggio non cresceva più l’erba? Certo che no! Infatti, la dispersione della quantità di energia ricevuta è diventata molto più complicata. Finora, l’andamento per il Polo Sud non è stato, affatto, benefico. Gli studiosi sperano che nei prossimi mesi possano esserci notizie più positive. Poiché non possiamo confidare nell’azione dell’uomo, visto le scempiaggini compiute, non ci resta che rivolgersi alla misericordia di un Dio, che abbia voglia di ascoltarci!