Apache come Ciro? Non esattamente

In tutti e due i casi c’è stato un gran clamore e non sono mancate le speculazioni politiche. Occorre abbassare i toni e aspettare che la magistratura faccia il proprio lavoro. Con serenità e distacco.

MILANO – La ragazza che avrebbe subìto violenza sessuale da parte di Leonardo Apache La Russa, 19 anni, di professione trapper, ha confermato le accuse in tribunale. Dunque per il terzogenito del senatore Ignazio La Russa, 78 anni, seconda carica dello Stato, la situazione si complica. Ma quando si parla di denunce a scoppio ritardato, consumo di stupefacenti, serate in discoteca e quant’altro, procedere con i piedi di piombo è un atto dovuto. La presunta violenza sessuale, infatti, si sarebbe consumata dopo una serata fra giovani presso la nota discoteca milanese, Apophis Club, a due passi dal Duomo, la notte fra il 18 ed il 19 maggio scorsi.

A notte fonda Leonardo, un suo amico Dj già identificato, la ragazza, una sua amica e forse altri giovani (ma questo particolare è ancora al vaglio degli inquirenti) si sarebbero trasferiti in casa La Russa dove sarebbe avvenuto il presunto stupro. Su come siano andate effettivamente le cose si dovrà attendere la conclusione delle indagini o, per lo meno, la ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti che mantengono il massimo riserbo. Ci possiamo fare un’idea sugli accadimenti di quella nottata di bagordi sulla scorta di alcuni messaggi che la supposta vittima avrebbe inviato la mattina del 19 maggio ad una sua amica:

La discoteca Apophis Club dove i due giovani si sarebbero conosciuti

”Amo mi sono risvegliata da La Russa… – scriveva in chat la presunta vittima – Ma che problemi ho… o mi hanno drogata. Non mi ricordo bene, non va bene, faccio troppi casini. Non sono normale, raccontami di ieri…”.

La ragazza dunque accusa una vera e propria amnesia e assume coscienza di quanto accaduto soltanto nel momento in cui Leonardo le dice del rapporto sessuale, consumato facendo uso del profilattico. L’amica dice anche alla presunta vittima che lei stava bene, appena arrivata a casa, ma che subito dopo il suo cervello sarebbe andato in tilt. E per una causa grave:

”…Fino a quando lui ti ha offerto il drink, tu eri stata normale, eri stranormale. Avevamo fatto delle strisce (si suppone di cocaina) anche lì all’Apophis…Dopo il drink. Lo continuavi a baciare. Io ti ho chiesto se lui ti piacesse o meno, e tu mi fai “Si lo amo”…Poi hai urlato – facciamo una botta – io ti ho spiegato che l’abbiamo finita assieme…”.

Centro Antiviolenza della Clinica Mangiagalli

Le chat proseguono mettendo in luce un lasso di tempo durante il quale la presunta vittima, ma forse anche l’amica, non era in sé e non solo, come pare, per l’assunzione di stupefacenti. Insomma la giovane, nel pomeriggio del 19 maggio, si reca presso Centro Antiviolenza della Clinica Mangiagalli dove eseguirà, prima della diagnosi, tutta una serie di esami ematici. La paziente non aveva alcol nel sangue ma sarebbe assuntrice di Xanax (ansiolitico a base di benzodiazepine), Fluoxetina (antidepressivo), Quetiapina (neurolettico e antiemetico) e Stilnox (sonnifero). Una miscela di farmaci che se assunti con cocaina o con la cosiddetta “droga dello stupro”, quest’ultima assai volatile dunque di difficile individuazione nel sangue, può provocare oltre che gravi malesseri anche stati di obnubilamento del sensorio e lacune di memoria.

La ragazza veniva dimessa in serata con la diagnosi di “abuso sessuale da adulto». Nessuna prognosi nonostante qualche ecchimosi sul collo e sulla coscia sinistra, nulla di serio. Il presidente La Russa aveva accennato a qualche problema sulla denuncia tardiva ma era stato zittito dall’avvocato Stefano Benvenuto che assiste la ragazza:

Leonardo Apache con il padre Ignazio La Russa

” Sono molto meravigliato dalle dichiarazioni del presidente La Russa – aveva detto il legale – È stato lo stesso legislatore, non molto tempo fa, ad aver voluto ampliare il tempo utile per le querele di violenza sessuale. Proprio per dare il tempo alla vittima di trovare la forza per denunciare”.

Il procuratore aggiunto Letizia Mannella e la Pm Rosaria Stagnaro, che coordinano gli investigatori della Squadra mobile, dopo aver sentito la presunta vittima e la sua amica, che avrebbe tentato di tutelare la giovane, proseguono le indagini. Leonardo Apache parla di rapporto consenziente, insomma si difende come sta facendo, in aula, Ciro Grillo. Si vedrà.

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