Il calo delle nascite sta rappresentando uno dei problemi fondamentali per l’Italia e non solo. La scienza da anni si sta occupando di cosa comporta avere uno o più figli e la differenza che passa tra essere figlio minore o maggiore.
Roma – Mentre la scienza studia quest’aspetto, si assiste alla denatalità demografica, una strana contrapposizione. Le ultime ricerche hanno sconfessato l’assunto secondo cui i figli primogeniti sarebbero più coscienziosi rispetto ad altri fratelli, mentre i figli più piccoli più vivaci e creativi. La novità, invece, è che avere un fratello o una sorella offre notevoli benefici. E non solo per eventi estremi dal punto di vista della salute come i trapianti, poiché un fratello è l’individuo più compatibile. Ma perché avere germani produce più interazione sociale rispetto a chi è figlio unico.
E da una ricerca, a cura degli psicologi del North Carolina University, USA, è emerso che solide relazioni sociali fanno vivere mediamente 7 anni e mezzo in più rispetto a chi ne è sprovvisto. Uno dei motivi di questa assistenza è che fra due o più si stabilisce un rapporto di mutuo soccorso. Essere più di uno aumenta la socialità e l’empatia. Inoltre, insegna ad inserirsi nel gruppo, a comunicare, condividere, a premurarsi anche per gli altri. C’è da dire che le “dosi” di empatia, sono, però, differenti da individuo a individuo. Un dato molto interessante è che la provenienza da famiglie numerose fa calare il rischio del divorzio. Forse per il semplice fatto che si apprende cosa sia la tolleranza.
Inoltre, in genere, il rapporto tra fratelli va avanti anche quando si esce dal nucleo familiare, anche se con fasi altalenanti. L’acme si raggiunge nei momenti difficili, come ad esempio divorzi, vedovanze, malattie o traversie varie. La differenza di genere assume un ruolo cruciale, in quanto le sorelle manifestano un sostegno più alto. Sono, infatti più prossime, sensibili e attente alle dinamiche familiari. E sono quelle che hanno più a cuore il rapporto di fratellanza, attraverso comunicazioni e incontri. Senza tralasciare il fatto che fratelli e sorelle sono importanti per spartirsi la cura dei genitori anziani, anche se qualche volta nascono dissapori perché il carico maggiore cade su uno dei due. Una situazione che risulta essere logorante per un figlio unico. Il sesso femminile sembra avere un ruolo più rilevante rispetto ai maschi. Nel senso che una sorella di polso, rigorosa e polemica esercito un influsso benefico.
I duri “scontri”, il litigi e le mediazioni di quando si stava tutti sotto lo stesso tetto, evidentemente, hanno fatto da insegnamento positivo. Insomma, interagire con una sorella di questo tipo, secondo la ricerca, aiuta a gestire i conflitti. Comunque una sorella produce benessere a prescindere. Anche quando manifesta solo dolcezza e insicurezza, riuscirà, comunque a insegnare la tolleranza. I maschi, pare che esercitino un’influenza rilevante quando le sorelle devono scegliere il loro partner della vita. Spesso, lo fanno perché c’è una forte somiglianza coi propri fratelli. Germani di sesso diverso si scambiano più benefici, rispetto a quelli dello stesso sesso. Soprattutto durante l’adolescenza, periodo di cambiamenti non solo fisici, si assiste a un reciproco scambio di informazioni sui misteri del proprio sesso.
Gli adulti e gli anziani con fratelli manifestano un morale più elevato, anche se ci si frequenta poco per svariati motivi, tipo la distanza geografica. Nonostante ciò, il fatto che la relazione esista e sia a portata di mano produce benefici importanti, perché si è consapevoli che c’è una persona che ci può aiutare. Ora, l’attualità è composta da tante sfaccettature e ricerche di questo tipo ne rappresentano un aspetto. Al di là della loro attendibilità “scientifica”, se non essere figlio unico porta dei vantaggi, sarebbe consigliabile aiutare a fare almeno il “primo figlio” con sostegni economici e sociali, a tante coppie che decidono di soprassedere per mancanza di risorse finanziarie, lavoro duraturo e welfare. Così da incidere sul calo demografico e a recare benessere alle famiglie con più figli. Ne va della sopravvivenza della nazione.