ilgiornalepopolare alcatraz

Operazione Alcatraz: droga e cellulari in carcere tramite pannolini e patatine

L’operazione che prende il nome dal famoso penitenziario sull’isola di San Francisco è volta a stroncare il traffico di droga e l’uso di apparecchi per la comunicazione all’interno del carcere di Augusta. Il sodalizio gestito da due persone: Ignazio Ferrante e Andrea Marino.

Catania – Oltre 80 uomini del Comando Provinciale della Guardia di finanza etnea e del Nucleo Investigativo di Palermo della Polizia Penitenziaria, stanno eseguendo in diverse province della Sicilia, in Calabria e in Friuli Venezia Giulia, con l’ausilio di finanzieri del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata (SCICO), dei Comandi Provinciali di Palermo, Ragusa e Udine nonché, per la Polizia Penitenziaria, con l’ausilio di personale del Nucleo Investigativo di Padova e di Catanzaro, sotto il coordinamento del Nucleo Investigativo Centrale, un’ordinanza di misure cautelari personali.

L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P. presso il locale tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 11 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei delitti di traffico organizzato di sostanze stupefacenti e di spaccio delle predette sostanze all’interno della casa di reclusione di Augusta nonché di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.

Gli arresti sono stati operati con il supporto dei finanzieri Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata (SCICO) nonché dei Comandi Provinciali di Palermo, Ragusa e Udine e, per la Polizia Penitenziaria, con l’ausilio di personale del Nucleo Investigativo di Padova e di Catanzaro, sotto il coordinamento del Nucleo Investigativo Centrale. Nel dettaglio, l’indagine, diretta da questa Procura e condotta dal GICO del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania e dal predetto Nucleo Investigativo Regionale di Palermo della Polizia Penitenziaria, trae origine dalle dichiarazioni di alcuni detenuti ristretti presso la casa di reclusione di Augusta in merito a presunte condotte di illecita introduzione di stupefacenti e telefoni cellulari all’interno della struttura carceraria.

Le investigazioni, svolte anche mediante attività tecniche e servizi di pedinamento, osservazione e controllo, hanno consentito, nell’attuale stato del procedimento in cui non è stato ancora instaurato il contradittorio con le parti, di individuare un’associazione criminale, composta da non meno di 8 soggetti, dedita in particolare all’approvvigionamento, al trasporto e all’introduzione clandestina dello stupefacente, principalmente hashish, all’interno del richiamato istituto di pena. Il sodalizio sarebbe stato promosso, organizzato e coordinato dai detenuti Andrea Marino e Ignazio Ferrante.

Il primo avrebbe impartito dalla predetta struttura carceraria direttive ai propri sodali a piede libero su quantitativi, tipologia, prezzi e modalità di pagamento della droga, coordinando le successive fasi di introduzione clandestina e cessione ad altri detenuti. Il secondo avrebbe curato l’approvvigionamento, il confezionamento, il trasporto e l’ingresso dello stupefacente all’interno del medesimo istituto di pena avvalendosi dell’ausilio, a vario titolo, dei sodali MISIA Giuseppe, SCAFIDI Andrea, ROMITO Valentina, FERRANTE Michele, MARANZANO Clotilde e PALAZZOTTO Angela. L’attività criminosa sarebbe stata resa possibile dall’utilizzo di telefoni cellulari illegalmente introdotti, dotati di sim intestate a soggetti inesistenti, i quali costituivano lo strumento fondamentale per le quotidiane comunicazioni con l’esterno.

Per l’ingresso della “merce” e dei citati telefoni cellulari all’interno della struttura carceraria sarebbero state utilizzate due consolidate strategie operative: la fruizione di permessi premio da parte dei detenuti e i colloqui visivi di questi ultimi con i propri familiari. Nel primo caso il detenuto di rientro nella struttura penitenziaria avrebbe, in più occasioni, abilmente occultato la sostanza stupefacente sulla persona in modo da superare i relativi controlli di rito, nel secondo caso sarebbero state utilizzate diverse modalità che prevedevano il trasporto e l’occultamento ad opera dei “visitatori” dei panetti o dei cellulari all’interno di involucri di patatine, di pannolini per bambini o di bricchi di succhi di frutta, poi cestinati in specifici contenitori dell’immondizia all’interno dell’istituto di pena, previamente indicati dal detenuto FERRANTE Ignazio, il quale, approfittando della sua mansione di addetto alle pulizie, avrebbe successivamente provveduto al recupero e alla consegna ai sodali MARINO Andrea e MISIA Giuseppe.

La sostanza stupefacente avrebbe alimentato un mercato interno a favore dei “clienti-detenuti” interessati al relativo acquisto, con tanto di tariffario completo e aggiornato che variava a seconda della qualità della droga e del grado di conoscenza dell’acquirente. Di norma il prezzo di un panetto di hashish si sarebbe aggirato intorno alle 1.500/2.000 euro e il relativo pagamento sarebbe stato assicurato attraverso accreditamenti su diverse carte Postepay nella disponibilità delle sodali a piede libero MARANZANO Clotilde e ROMITO Valentina, rispettivamente madre e compagna di FERRANTE Ignazio, nonché PALAZZOTTO Angela, compagna di MARINO Andrea, addette alla gestione della cassa e alla tenuta della contabilità del denaro incassato e da incassare.

Sono state inoltre individuate specifiche responsabilità a carico degli altri indagati che avrebbero, a vario titolo, preso parte alla florida attività criminosa posta in essere dal predetto sodalizio ponendo in essere attività di acquisto, trasporto o cessione dello stupefacente. Alla luce delle evidenze investigative raccolte dal Nucleo PEF della Guardia di finanza di Catania e dal Nucleo Investigativo Regionale di Palermo della Polizia Penitenziaria, il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale – su richiesta di questo Ufficio – ha dunque disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di 9 soggetti e gli arresti domiciliari per ulteriori 2 indagati.

PERSONE DESTINATARIE DELLA MISURA DELLA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE:
1) FERRANTE Ignazio nato a Palermo il 31.12.1983;
2) FERRANTE Michele nato a San Cipirrello (PA) il 24.07.1962;
3) MARINO Andrea nato a Palermo il 19.12.1976;
4) MISIA Domenico nato a Palermo il 26.05.1987;
5) MISIA Giuseppe nato a Palermo il 25.02.1998;
6) PALAZZOTTO Angela nata a Livorno il 13.12.1974;
7) ROMITO Valentina nata a Palermo il 23.01.1991;
8) SCAFIDI Andrea nato a Palermo il 21.06.1991;
9) VALENTINO Carmelo nato a Palermo il 01.08.1970. PERSONE DESTINATARIE DELLA MISURA CAUTELARE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI:
10) ARDUO Giuseppe nato a Palermo il 05.10.1998;
11) MARANZANO Clotilde nata a Palermo il 18.03.1962.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa