Smantellato un sodalizio criminale specializzato in truffe su scala nazionale e importazione di olio industriale dall’est Europa.
Napoli – I carabinieri del Comando provinciale di Genova, supportati dai militari locali e di Salerno, a conclusione di una complessa indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal tribunale partenopeo nei confronti di 10 indagati. Contestualmente hanno eseguito plurimi decreti di perquisizione.
Contestati a vario titolo nei confronti degli indagati ricettazione, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e trasferimento fraudolento di valori. L’attività, spiega una nota dell’Arma, “rappresenta lo sviluppo dell’indagine che ha portato lo scorso maggio all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 59 persone (46 custodia in carcere e 13 in regime di arresti domiciliari), appartenenti a sodalizi criminali specializzati nella commissione di truffe operanti su gran parte del territorio nazionale”.
Nell’operazione tra i principali reati “erano stati contestati falsità in titoli di credito e possesso di documenti di identificazione falsi, sostituzione di persona, intercettazione/impedimento illecito delle comunicazioni telefoniche, irregolarità nella ricezione e stoccaggio finalizzata alla sottrazione dell’accertamento o al pagamento dell’accisa sugli oli minerali, riciclaggio ed autoriciclaggio“.
In particolare, gli indagati, stanziali a Napoli, reimpiegavano in concorso tra loro proventi illeciti di varie tipologie di truffe su scala nazionale e importazione dall’est Europa di olio industriale a mezzo cisterne accompagnate da false bolle di trasporto, costituendo società-cartiere operanti nel settore, nei cui capitali confluivano anche i numerosi beni immobili e mobili acquistati nel tempo dal sodalizio per riciclare il denaro. L’attività investigativa dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova ha consentito, così, di sequestrare 5 società e 4 distributori di carburante per un valore di circa 500.000 euro che vanno ad aggiungersi a beni e denaro contante già posti sotto sequestro per un valore di circa 2.700.000 euro.