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Panetti di cocaina tra le banane con un logo di “haute couture”

Tre cittadini albanesi sono stati arrestati in seguito a un controllo presso l’area doganale del porto di Vado Ligure. In un container, proveniente dal Maghreb, pieno di banane, sono stati trovati 83 kg di cocaina.

Savona – Il container, giunto a Vado Ligure a bordo della M/n “Wybelsum”, proveniente da Tangeri (Marocco), con un carico di banane dell’Ecuador, è stato individuato dai finanzieri, assistiti dai funzionari del Reparto Antifrode dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli – Ufficio delle Dogane della città ligure, durante l’ordinario monitoraggio dei flussi commerciali marittimi che interessano gli hub portuali di Savona e Vado Ligure (SV), rivolto in particolare alle spedizioni transnazionali di merci provenienti da aree geografiche considerate “a rischio”.

Il contenitore, una volta sbarcato dalla nave, è stato sottoposto ad una accurata ispezione, che ha portato al rinvenimento del carico di stupefacente. Le successive indagini poste in essere dai militari appartenenti al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ed al Gruppo Savona, hanno consentito di trarre 3 soggetti albanesi, che introdottosi furtivamente nell’area portuale di Vado Ligure, sono stati sorpresi ad armeggiare nel container sospetto, con l’intento di recuperare lo stupefacente occultato. I 3 soggetti, tutti residenti a Pisa, di 33, 28 e 23 anni, sono stati immediatamente bloccati dai finanzieri e tratti in arresto con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti, quindi tradotti presso la Casa Circondariale di Genova Marassi. La droga, circa 83 kg di cocaina purissima, suddivisa in 72 panetti, è stata sottoposta a sequestro e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La droga occultata e camuffata con il logo di un brand di moda.

Al momento dell’arresto, i cittadini albanesi sono stati trovati in possesso di attrezzi idonei all’apertura forzata del container. L’odierno sequestro si aggiunge agli analoghi risultati recentemente ottenuti dalle Fiamme Gialle, che confermano l’attenzione delle consorterie criminali verso i porti savonesi, considerati porte d’accesso privilegiate per l’introduzione della droga nel territorio nazionale. Sono in corso ulteriori approfondimenti atti ad individuare i destinatari dell’ingente partita di droga che, immessa sul mercato al dettaglio, avrebbe fruttato oltre 7 milioni di euro.

Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati, non essendo stata assunta alcuna decisione di merito definitiva sulla responsabilità della persona sottoposta ad indagini. L’attività di servizio testimonia concretamente l’efficace azione posta in essere nel contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

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