Taranto – Il trionfo del nero: cozze marce e lavoro irregolare

Un’operazione condotta dagli agenti nella zona di Circummarpiccolo ha permesso di individuare e distruggere 1.500 kg di mitili in pessimo stato di conservazione e di rilevare lavoratori senza regolare contratto.

Taranto – Incessante l’attività della Polizia di Stato, in collaborazione con l’ASL di Taranto, finalizzata al contrasto della vendita illegale di mitili. È noto, infatti, come il commercio illegale da una parte alimenti la malavita locale, dall’altro rappresenti una serio pericolo per la salute pubblica.

Nel corso dei controlli che il Commissariato Borgo svolge nella zona del “Circummarpiccolo”, i poliziotti si sono accorti della presenza di un furgone bianco parcheggiato sulla banchina con la parte posteriore rivolta verso il mare. Durante la marcia in direzione della Statale 7, dal furgone vi era una copiosa fuoriuscita di acqua che cadeva sul manto stradale.

Come sospettato, dal successivo controllo, sono stati rinvenuti all’interno del mezzo, circa 1.500 kg di cozze nere, prive di tracciabilità ed in cattivo stato di conservazione. Il materiale è stato sequestrato e, per disposizione del medico dell’ASL, è stato distrutto, mentre i due soggetti trovati a bordo sono stati denunciati perché presunti responsabili del reato di commercio di sostanze alimentari nocive.

I mitili erano in pessimo stato di conservazione.

I poliziotti del Commissariato Borgo, sempre in collaborazione con il personale dell’ASL, hanno rilevato gravi irregolarità in una nota pescheria sita in zona Tamburi. I poliziotti hanno trovato un dipendente che svolgeva attività lavorativa senza contratto di assunzione. Inoltre, al momento del controllo, la cella di stoccaggio dei prodotti ittici non era funzionante, compromettendo la salubrità dei prodotti ivi conservati.

A seguito delle gravi violazioni riscontrate, al titolare della pescheria è stata elevata una sanzione amministrativa di 2mila euro, mentre il Medico Sanitario dell’ASL ha disposto la cessazione dell’attività commerciale. I prodotti ittici, per un totale di 11 kg, sono stati sequestrati perché privi della relativa tracciabilità.

Le indagini sono ancora in corso di definizione.

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