Anche questa iattura sarebbe attribuibile ai cambiamenti del clima a cui, da tempo a questa parte, si addossano tutte le colpe del mondo! Nella fattispecie però questi simpatici animaletti potrebbero fare danno anche alla nostra salute. In atto la controffensiva umana con scarsi risultati.
Roma – L’invasione delle lumache. Certo che è proprio un brutto periodo. Con tutti i problemi economici e sociali che ci affliggono, ci mancava pure l’invasione delle lumache giganti. Dopo quelle delle zanzare e delle cimici asiatiche, le lumache invidiose di non essere le protagoniste assolute, hanno deciso di entrare in scena! Finora l’invasione di insetti giganti era stata prevista dalla fantascienza e dai film horror. Ricordiamo, ad esempio: “L’impero delle termiti giganti” di Bert I. Gordone del 1977 ed il famoso “La Mosca” di David Cronenberg del 1986. Ma mai si poteva pensare che un innocuo invertebrato come la lumaca, famoso per la sua lentezza, avrebbe potuto cagionare pericolo per la salute umana.
L’invasione si è verificata nella zona occidentale del Venezuela. Si tratta di lumache giganti molto voraci e che si riproducono in maniera irrefrenabile, di provenienza subsahariana il cui nome e “Achatina Fulica”. Ebbene, gli studiosi hanno inserito questa lumaca nell’elenco delle cento specie invasive più dannose. Sono capaci, infatti, di annientare gli habitat anche degli umani e di sostituirsi ad altre specie che vivono nei luoghi che hanno deciso di…visitare. Imitando Attila, il capo degli unni, passato alla storia perché al suo passaggio non cresceva più l’erba, l’Achatina Fulica devasta raccolti, colture e trasporta parassiti molto nocivi per l’uomo.
Infatti trascina con sé quelli responsabili di gravi patologie, come la meningite e l’encefalite. Quando va bene, la loro scia salivare, depositatasi per caso sui cibi, può causare disturbi intestinali molto seri. Il Paese sudamericano ha proclamato lo stato d’allerta e sta cercando di organizzarsi per frenare l’invasione.
Senza causare danni all’ambiente, già di per sé sofferente per l’inavasione subita. Queste lumache saranno pure lente, ma si riproducono in maniera molto veloce e consistente. Due volte al mese, infatti, possono deporre dalle 400 alle 1600 uova. Inoltre, essendo una specie ermafrodita, ogi singolo individuo può riprodursi ed il loro ciclo vitale può durare fino a sei anni. La Fondazione Azul Ambientalista, un’Organizzazione Non Governativa (ONG) sorta nel 1986 in Venezuela, è stata incaricata di occuparsi dell’allerta e di aggiornare il governo punto per punto. In un comunicato diramato alla stampa è emerso che se non viene bloccata la proliferazione di queste lumache, col ritmo attuale la vegetazione rischia di essere annientata.
Ma com’è potuto succedere un fenomeno di questo tipo? La riproduzione a ciclo continuo di queste lumache e la loro celere diffusione sono dovute al cambiamento del clima, che ha allungato i tempi della stagione delle piogge, che per loro natura sono già ragguardevoli. Il clima molto umido è un toccasana per la loro permanenza sine die e questo è un aspetto deleterio non solo per il Venezuela, ma per tutto il pianeta. Con la distruzione della vegetazione del Paese sudamericano e danneggiando le colture, si potrà avere un incremento del riscaldamento globale. Al momento, nella città di Maracaibo, la più colpita dall’invasione, vengono raccolte circa 400 lumache al giorno. La speranza è che l’eliminazione delle lumache giganti prosegua a ritmi sostenuti, se non si vuole correre il rischio di vedere realizzate le peggiori distopie dei film horror!