Sono diversi cittadini di Marano, in provincia di Napoli, che chiedono l’intervento risolutivo degli enti locali per mettere in sicurezza la via nella quale abitano ridotta ormai ad una carraia zeppa di rifiuti e pericolosa per auto e pedoni. I residenti lanciano un ennesimo appello.
Marano di Napoli – Il dissesto idrogeologico colpisce ogni regione del Bel Paese che si sta sgretolando, inesorabilmente. Non c’è giorno che le cronache non riportino di morti e dispersi, gli ultimi nelle Marche, vittime innocenti della cementificazione selvaggia e di mancati interventi tecnici in aree a rischio o laddove si è costruito rilasciando licenze edilizie, e sanatorie, a dir poco temerarie.
La Campania è fra le prime posizioni in quanto a frane, crolli e voragini che si aprono nel terreno a causa di piogge alluvionali sempre più diffuse e per l’incuria dell’uomo, l’unico responsabile dei disastri ambientali di questi ultimi vent’anni. Dal 2016 i cittadini che abitano in via Marano Quarto, specie quelli residenti dal civico 68 al civico 80, ovvero nel tratto di strada che parte dal trivio di via Panoramica e via San Marco sino alla via Crocillo che ricade nel Comune di Quarto Flegreo, denunciano le condizioni pessime della via pubblica, zeppa di buche che sembrano piscine, l’assenza di asfalto, numerose frane, la presenza di immondizie e detriti e l’impossibilità di uscire di casa quando piove oltre a strani sversamenti di materiale infiammabile.
La strada, infatti, diventa un fiume in piena che travolge qualsiasi cosa minacciando ormai anche le fondamenta delle abitazioni e la stessa stabilità degli edifici. Questa tragica vicenda, al momento irrisolta poiché il Comune di Marano, sciolto recentemente per infiltrazioni camorristiche, non ha mai risposto alle istanze dei cittadini, si intreccia con le vicissitudini di una donna, originaria di Lecco, giunta per amore in provincia di Napoli anni addietro e ormai innamorata del territorio seppur disastrato come quello dove abita:
”…Viviamo in una via disastrata, siamo poche famiglie – racconta Jessica Azolto, 41 anni – in Comune nessuno ci ascolta. Per chi vive in questa strada è quasi impossibile muoversi. E non vi dico che accade quando danno fuoco alle terre vicine o alla spazzatura, tra miasmi e odori nauseabondi. Per non parlare del randagismo. Quando usciamo di casa facciamo il segno della croce. Quando piove poi la strada diventa ancora più pericolosa e le mura, già scricchiolanti, potrebbero cedere da un momento all’altro…”.
Quando si denunciano certe situazioni e per evitare che ci scappi il morto qualsiasi amministrazione pubblica con sale in zucca avrebbe risposto subito con un sopralluogo tecnico e non con un intervento per tappare le buche, cosi come sembra:
”…Paghiamo le tasse – aggiunge Jessica – non è giusto tutto ciò, serve manutenzione straordinaria e ordinaria e servizi di trasporto pubblico che ci aiutino negli spostamenti, perché così senza auto ci sentiamo persi. Non pensiate che al Nord si viva meglio, per certi aspetti i pericoli sono anche peggiori, ma chiediamo un po’ di umanità e che chi può faccia qualcosa per aiutarci. Ho lasciato su i miei genitori anziani a malincuore, ma ho dovuto fare una scelta e non la rimpiango. Siamo pronti ad organizzare una manifestazione per sensibilizzare tutti sulla nostra condizione…”.
Il 6 ottobre scorso una delegazione di cittadini è stata ricevuta dal responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune, Angelo Martino, il quale avrebbe dichiarato che da subito cercherà di intervenire per trovare una soluzione almeno ai problemi più urgenti. In Comune, al momento gestito dai commissari prefettizi, erano presenti anche Stefania Fanelli di Sinistra Italiana di Marano e Mauro Di Maro di Potere al Popolo. A questa già drammatica situazione si aggiunge anche la presenza, nelle vicinanze, di una strada di origine romana, oggi via Orlando, che nell’antichità proprio i romani scavarono nel tufo per raggiungere i paesi viciniori.
Oggi anche questa è ridotta a discarica zeppa di rifiuti speciali quando non tossici e nocivi. L’antica via ricade parte nel Comune di Quarto, che sarebbe già intervenuto co una bonifica, e parte nel Comune di Marano che avrebbe fatto orecchie da mercante per anni:
”…Diventa difficile uscire con l’auto – conclude Anna Manco, 46 anni, altra residente – abbiamo paura che ci cada qualcosa addosso. Qui frana tutto basti vedere le fessure nella roccia per rendersene conto…”.