Approfondite indagini hanno permesso di scoprire il presunto responsabile di una serie di esplosioni avvenute nella notte. Sequestrata una vera e propria Santa Barbara in grado di procurare grossi danni ad un intero quartiere.
Vicenza – Al termine di una complessa e specifica attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile e dalla DIGOS della Questura, immediatamente attivata a seguito delle esplosioni in serie ripetuta che, nella zona del quartiere “Laghetto”, lungo la Strada Marosticana, avevano destato grave allarme e preoccupazione nella cittadinanza, è stato individuato, quale responsabile dell’attivazione di numerosi ordigni esplosivi, tale G. C. , 46 anni, vicentino, abitante nel capoluogo.
A seguito del ritrovamento di uno scatolone aperto contenente 7 tubolari in vetro resina uniti tra loro e collegati con un innesco radiocomandato, di cui 2 dei 7 apparivano inesplosi, veniva allertato anche il Reparto artificieri della Polizia di Stato di Venezia, il cui personale, fatto confluire in via di assoluta urgenza a Vicenza, provvedeva immediatamente a mettere in sicurezza l’area del Centro Commerciale “Schiavotto”, in particolare il terrazzo, ove erano fatte esplodere gli ordigni ed ove erano stati rinvenuti residui delle esplosioni.
Alcuni particolari notati dagli Agenti di Polizia durante il ritrovamento degli ordigni hanno subito destato particolare allarme, facendo intuire l’assoluta pericolosità del materiale rinvenuto e sequestrato. Per questo motivo, in considerazione della particolare situazione di necessità ed urgenza che si era venuta a creare, gli investigatori della D.I.G.O.S. e della Squadra Mobile decidevano di procedere di iniziativa alla perquisizione domiciliare ai sensi dell’art. 41 T.U.L.P.S. presso la residenza di G. C., che dava esito positivo portando al rinvenimento e sequestro di numeroso ed ulteriore materiale esplodente, precursori di esplosivi del tipo nitrato d’ammonio, nitrato di potassio, zolfo, carbone, presumibile polvere nera, paraffina, cloroformio, nonché batterie, inneschi e telecomandi ed altri ordigni della stessa tipologia.
Durante la perquisizione venivano, altresì, rinvenuti e sequestrati della sostanza stupefacente del tipo “hashish” e polvere di MDMA, nonché un manganello storditore elettrico, un contenitore con pallini per armi ad aria compressa, un revolver a tamburo, un disturbatore di frequenza delle telecomunicazioni, un fucile a pompa a gas cal. 68, una pistola cal. 9 mm priva di tappo rosso relativi 6 proiettili, 3 silenziatori per armi, una pistola cal. 7.65, una pistola ad aria compressa, un fucile tipo Flobert ad aria compressa, un machete ed un cannone napoleonico in scala ridotta per munizionamento di sfere d’acciaio.
In considerazione dell’ingente quantitativo di armi e di materiale esplodente rinvenuto e sequestrato, delle precarie modalità di confezionamento dello stesso e della concentrazione di custodia di tutti questi materiali in ambiente angusto e saturo tutte condizioni, queste, accertate dagli artificieri della Polizia e ritenute assolutamente idonee a generare una situazione di grave ed imminente pericolo per persone e cose, assumendo nell’insieme la caratteristica della estrema letalità desunta anche per il contesto urbano densamente popolato G.C. veniva tratto in arresto in flagranza di reato per il reato di cui all’art. 435 C.P. (fabbricazione e detenzione di materie esplodenti e di armi) e, al termine delle attività di Polizia Giudiziaria, all’alba di questa mattina, trasferito presso la casa circondariale a disposizione della Pubblico Ministero della Procura della Repubblica.
Sono tutto in corso indagini finalizzate ad acquisire ulteriori elementi probatori ed a definire il contesto in cui armi ed esplosivi sono stati reperiti ed erano destinati ad essere impiegati.