Entrambi i giovani potranno rivolgersi alla Suprema Corte entro una settimana, oppure potranno accettare la condanna che pare sia scontata di 1 mese all’anno in base alle festività religiose del Paese di origine dei detenuti. La parte lesa avvierà le pratiche per un risarcimento davanti all’autorità giudiziaria italiana.
Dempasar (Indonesia) – Condannato a 5 anni e 6 mesi di carcere Nicola Di Santo, 34 anni, cuoco genovese accusato di rapina aggravata e lesioni gravi. L’uomo ha subìto il giudizio stamane davanti al giudice I Wayan Yasa che lo ha ritenuto colpevole di aver studiato a tavolino una rapina, divenuta poi una sanguinosa aggressione in danno di Principe Nerini, 44 anni, imprenditore italiano residente a Bali, e della compagna Camilla Guadagnuolo.
Il pubblico ministero aveva chiesto 5 anni e 5 mesi. Adesso il cuoco italiano ha una settimana di tempo per accettare la condanna o ricorrere alla Suprema Corte atteso che Di Santo si sarebbe dichiarato innocente. Condannato a 5 anni di carcere anche Gregory Lee Simpson, 37 anni, ex militare inglese, complice del giovane italiano mentre l’altro presunto rapinatore, Mateusz Mareusz Morawa, è ancora latitante:”…Chiedo un secondo giudizio perché non mi ritengo soddisfatto – ha detto Principe Nerini al nostro giornale – e avvierò le pratiche giudiziarie anche in Italia per il risarcimento del danno…”.
Per il cuoco italiano si erano mossi, oltre che la Farnesina, la Regione Liguria e i due senatori, Nicola De Falco, ed Elena Fattori, firmatari di un’interpellanza parlamentare per le presunte torture che Di Santo avrebbe subìto in carcere e per il rischio di rimetterci la vita con un’improbabile condanna a morte. Di Santo è stato riconosciuto colpevole dei reati a lui ascritti assieme al complice, ed altri ancora uccel di bosco ma ricercati dall’Interpol, che avrebbero consumato una rapina di Bitcoin e costoso materiale elettronico ed informatico in danno del broker italiano.
Il 27 luglio scorso in merito al cuoco italiano prigioniero a Bali e che si dichiarava innocente, ne aveva parlato anche il presidente della Camera Roberto Fico con il vicepresidente del Parlamento indonesiano Muhaimin Iskandar, in quei giorni in visita in Italia.