Milano – Subappalti e corruzione, 11 indagati e un imprenditore arrestato

Nei guai un noto senior buyer che tramite bonifici bancari con causali fittizie chiedeva in cambio appalti. Il professionista indagato anche per corruzione ed altri reati.

Milano – I finanzieri del Comando Provinciale di Milano, nell’ambito di un’attività coordinata dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposta dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Milano, nei confronti di Massimo Hallecker, indagato per corruzione.

Massimo Hallecker

Le indagini, che coinvolgono complessivamente 11 indagati, sono state svolte dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano e coordinate dal Pm Paolo Storari e dall’aggiunto Maurizio Romanelli, avrebbero accertato che l’ex senior buyer nell’ufficio acquisti di Fiera di Milano, avrebbe percepito tangenti su tre appalti per servizi legati a magazzino, impianti elettrici e manutenzione edili per un valore di 16,5 milioni.

Hallecker, secondo i Pm, avrebbe ricevuto 20mila e 810 euro. L’indagine è partita dalla denuncia dell’amministratore delegato dell’ente Fiera, Luca Palermo, e hanno consentito di ricostruire un reiterato sistema di corruzione. In particolare, sfruttando le funzioni ricoperte all’interno della società, il predetto buyer avrebbe percepito tangenti e ottenuto utilità per altri soggetti nell’ambito dell’assegnazione di tre appalti per un valore complessivo di 16,5 milioni di euro.

In un caso gli appalti sarebbero stati veicolati a favore dell’imprenditore che, mediante un proprio prestanome, avrebbe poi corrisposto le tangenti al senior buyer, tramite due bonifici bancari riportanti causali fittizie quali “acquisto mobili usati” o “acquisto Rolex” per complessivi 20.000 euro circa.

In un altro caso, invece, l’utilità sarebbe stata conseguita facendo sì che l’impresa vincitrice della gara subappaltasse la quasi totalità del valore complessivo dei lavori ad una società amministrata di fatto da un socio in affari del citato senior buyer.

Le indagini sono state avviate grazie alla denuncia presentata dall’amministratore delegato della società dove prestava servizio il buyer e l’ente fieristico ha fornito la sua costante collaborazione durante le indagini.

L’odierna attività di servizio costituisce un’ulteriore testimonianza del costante impegno profuso dal Corpo, quale presidio della sicurezza economico-finanziaria, nel contrasto alla corruzione, che altera le regole della sana competizione tra imprese.

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