Volo o traghetto, andare alle Isole è diventato un lusso: rincari alle stelle

Adiconsum simula i prezzi del trasporto via nave o via aereo: una stangata per le famiglie, con biglietti che superano i 1000 euro.

Roma – Non solo caro-voli, con le tariffe cresciute del 20 per cento. Nel periodo estivo raggiungere in traghetto le isole italiane è sempre più un salasso per le famiglie, con i costi dei collegamenti che possono raggiungere uno stipendio mensile di un lavoratore medio. Lo afferma Adiconsum Sardegna, che ha realizzato uno studio sulle tariffe di alcune rotte tipiche estive. Andare in vacanza diventa sempre più un lusso. Partendo dai viaggi in aereo, si impennano i prezzi dei voli aerei nazionali per Sardegna e Sicilia. Quest’anno viaggiare costa in media il 20% in più rispetto a un anno fa. Per un biglietto andata e ritorno per le Isole, ad esempio, si arriva a pagare quasi 400 euro. I più colpiti sono soprattutto i turisti e – oltre a loro – i residenti che in estate vogliono tornare a casa.

Tornano le preoccupazioni relative agli algoritmi che rischiano di gonfiare i prezzi: le impennate sono infatti ancora meno giustificabili rispetto a un anno fa, dato che il carburante registra calo del costo del 7%. Lo studio ipotizza che prenotando un volo con partenza 17 agosto e ritorno il 24 agosto per le principali città sarde, i prezzi minimi sono più alti di Grecia, Albania e Spagna (cioè le mete più cercate dagli italiani all’estero) il costo superi i 300 euro. Presentano prezzi alti sia le low cost come Ryanair sia le compagnie di linea come AeroItalia e Ita AirwaysLa spesa minima supera i 300 euro: 384 euro se si parte da Torino e si atterra a Olbia, 367 euro da Bolzano a Cagliari, 356 euro da Bolzano a Olbia, 328 euro per la tratta Venezia-Olbia e 287 euro per la Napoli-Alghero.

aeroporto di catania

Da Roma i prezzi sono più bassi, ma superano comunque i 100 euro. Per sfruttare queste tariffe è inoltre necessario accontentarsi di orari scomodi sia in partenza sia in arrivo. Per esempio, la tratta Fiumicino-Olbia costa un minimo di 147 euro (con l’andata alle 22 e il ritorno alle 6 del mattino). Se invece si vuole viaggiare in orari meno svantaggiosi, partendo la mattina entro le 13.30 e rientrando dopo le 17, il costo del biglietto sale a un minimo di 258 euro (e solo scegliendo Ciampino per l’andata). Roma-Cagliari costa meno, con una tariffa minima 149 euro. “Se si considerano anche i rincari delle strutture ricettive e il maggior costo della vita – denuncia il presidente di Adoconsum Sardegna, Giorgio Vargiu – l’isola è sempre più una destinazione riservata a pochi fortunati e ai ricchi”.

Stesso copione per chi sceglie di viaggiare in nave. Ipotizzando di partire la sera del 16 agosto arrivando a destinazione la mattina successiva, e tornare sabato 24 agosto, il collegamento più caro è senza dubbio il Civitavecchia-Olbia – spiega Adiconsum – Se si sceglie la sistemazione in poltrona all’andata e il posto libero al ritorno, una famiglia con due bambini e auto al seguito deve mettere in conto una spesa minima da 1.324 euro, che sale a 1.640 euro se si opta per una cabina interna. Nelle stesse date per la tratta Genova-Olbia in cabina interna il costo del biglietto è di 1.483 euro, che scende a 1.323 euro per la Genova-Porto Torres (andata in cabina, ritorno con posto in poltrona). Da Piombino a Golfo Aranci (andata e ritorno in cabina) la spesa è di 1.094,50 euro.

Carissimi anche i traghetti per la Sicilia: per lo stesso periodo considerato, da Livorno a Palermo (andata in cabina, ritorno posto libero) il biglietto parte da 1.099 euro; da Genova a Palermo 1.210 euro (andata cabina interna, ritorno posto libero); da Napoli a Palermo (andata e ritorno in cabina interna) 922 euro. Per le Isole Eolie, senza la possibilità di prenotare una cabina, la spesa è di 934 euro per la tratta Napoli-Lipari, 887 euro per la Napoli-Stromboli. “Non bastava il caro-voli, il caro-autonoleggio e il caro-taxi: all’elenco si aggiunge a buon titolo anche il caro-navi, per completare il quadro terribile dei costi dei trasporti per la Sardegna e in Sardegna. – commenta il presidente, Giorgio Vargiu – La situazione appare quanto mai allarmante, con l’esplosione di tariffe non giustificate da un reale aumento dei costi per la produzione del servizio di trasporto navale”.

Dai dati emerge che il trasporto marittimo non è un mercato sano e concorrenziale, e che le tariffe sono livellate verso l’alto. Le compagnie sfruttano l’attrattività della Sardegna per aumentare il prelievo dalle tasche di coloro che vogliono trascorrere le vacanze sull’isola e, così facendo, diminuiscono il budget a disposizione delle famiglie da spendere nelle attività economiche della Sardegna, con immensi danni per tutte le attività locali. A Adiconsum fa eco Federalberghi Isole di Sicilia che denuncia sin dal giugno 2022 un rincaro sulle tratte (navi e aliscafi) operate in convenzione statale, che ha ormai raggiunto il 56% rispetto alle tariffe originarie. L’aumento è stato oggetto di ripetute segnalazioni sia al ministro Matteo Salvini sia al presidente della Regione Renato Schifani e all’assessore Alessandro Aricò.

“È impensabile avere un importo fisso per 12 anni di convenzione senza che questo sia adeguato ai maggiori costi di gestione, con l’unica ‘soluzione’ di ridurre le corse o aumentare le tariffe,” lamenta Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole di Sicilia. “A ciò si aggiungono gli aumenti tariffari e l’insufficienza di navi e corse previste dalla convenzione regionale, i cui bandi sono spesso andati deserti. Questo rappresenta l’ennesima spada di Damocle sulla testa degli abitanti e degli operatori turistici delle isole siciliane”.

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