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Voghera, al via il processo all’ex assessore che sparò e uccise un marocchino in strada

Massimo Adriatici è accusato di eccesso colposo di legittima difesa. La famiglia di Youns El Boussetaoui: “Fu omicidio volontario”.

Pavia – E’ iniziato al Tribunale di Pavia il processo per la morte di Youns El Boussetaoui, il 39enne marocchino ucciso a Voghera il 20 luglio 2021 da un colpo di pistola esploso da Massimo Adriatici, allora assessore comunale alla Sicurezza. Adriatici, non in aula all’avvio del dibattimento, è imputato di eccesso colposo di legittima difesa.

Gli avvocati difensori dell’ex assessore leghista sostengono che la sua fu semplice legittima difesa, perché lo sparo dalla sua pistola (legalmente detenuta) partì al culmine di una colluttazione con il marocchino, gravato da alcuni problemi di natura psichiatrica. Da qui la scelta di giudizio immediato, saltando l’udienza allo scopo di chiarire tutto in un dibattimento pubblico, dicono i legali di Adriatici.

Di parere opposto la famiglia della vittima, sparsa fra Marocco, Francia, Svizzera e Italia: “Youns andava curato e non ucciso, la legge non è uguale per tutti”, ha sempre ripetuto sua sorella Bahija. Gli avvocati di parte civile chiedono la riqualificazione del reato in omicidio volontario perché, secondo la loro ricostruzione, Adriatici avrebbe pedinato per diverso tempo El Boussetaoui provocando una sua reazione prima del tragico epilogo.

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