Virus West Nile, salgono a 16 le vittime in Italia: nuovi casi a Roma, Basilicata e Calabria

A Roma, Velletri, Pisticci e Riace. L’Iss invita alla prevenzione, soprattutto per anziani e fragili.

Roma – Virus West Nile, i decessi ufficiali salgono a 16, con due nuove vittime nelle ultime ore nel Lazio e una in Calabria. A oggi, i casi di infezione confermati dall’Istituto superiore di sanità sono 173, più che raddoppiati rispetto agli 89 riportati nel precedente bollettino di fine luglio.

Nel Lazio, la situazione è particolarmente preoccupante: sette le vittime finora. Le ultime due sono una 83enne di Pontinia, morta all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, e un 77enne di Velletri, deceduto al Gemelli Isola di Roma. Entrambi erano soggetti fragili, già ricoverati per patologie pregresse. La regione conta ora 106 positività, con 12 nuovi casi registrati soprattutto nella provincia di Latina (Aprilia, Cisterna, Norma, Sezze, Terracina) e nelle zone di Nettuno e Lanuvio, oltre al primo caso segnalato a Roma città, una 77enne senza contatti noti con le aree più colpite, esposta nella zona dell’Infernetto.

La Regione Lazio ha esteso le misure di prevenzione anche al quadrante sud della Capitale, mentre Roma Capitale si prepara ad intensificare gli interventi di disinfestazione su indicazione delle Asl.

Situazione sotto osservazione anche al Sud. A Pisticci, in Basilicata, l’Asl di Matera ha segnalato il primo contagio: un 60enne residente in una zona rurale è ricoverato in Puglia, all’ospedale “Perinei” di Altamura. In Calabria, invece, è deceduto un uomo di 80 anni originario di Riace, primo caso fatale nella regione.

Secondo il bollettino dell’Iss, 84 nuovi casi sono stati segnalati solo nell’ultima settimana. Tra i 173 totali, 72 sono forme neuro-invasive (quelle più gravi), distribuite in nove regioni. I casi restanti includono 85 con febbre, 14 asintomatici individuati tra i donatori di sangue e due casi isolati di tipo sintomatico o asintomatico.

La letalità associata alla forma neuro-invasiva è attualmente del 15%, in linea con gli anni precedenti. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha chiarito in Senato che l’andamento epidemiologico non è più grave rispetto alle stagioni passate: nel 2018 si registrarono 618 casi e 49 morti; nel 2022, 728 casi e 51 morti.

In Emilia-Romagna, la prevenzione è affidata a un sistema di monitoraggio attivo: l’Ausl di Modena ha installato 12 trappole per zanzare, con controlli quindicinali da maggio a ottobre. Gli insetti raccolti vengono analizzati dall’Istituto zooprofilattico di Reggio Emilia per intercettare tempestivamente la presenza del virus.

Gli esperti dell’Iss invitano popolazione a non sottovalutare i rischi, soprattutto per gli anziani o soggetti fragili. Fondamentali, secondo Palamara, sono le misure di prevenzione per evitare le punture di zanzara e il monitoraggio dei sintomi. “In caso di febbre, rivolgersi al medico”, ha raccomandato.

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