Manifestazioni in tutto il Paese nella Giornata mondiale istituita per sensibilizzare contro i femminicidi. Mattarella: le donne devono essere “libere di essere libere”. Meloni: “Siamo libere ma non sole”. Il padre di Giulia: “Parlate, denunciate, fidatevi!”.
Roma – Oggi, in tutta Italia, risuonano le voci di protesta contro la violenza sulle donne. Roma e Messina sono i palcoscenici principali di due manifestazioni nazionali, ma innumerevoli iniziative si stanno svolgendo nelle piazze di tutto il Paese. Questa è la giornata mondiale contro i femminicidi e ogni forma di violenza sulle donne, un momento per ricordare le donne che abbiamo perso e per sostenere quelle che ogni giorno affrontano violenze di ogni tipo.
Le statistiche dell’Istat sono spietate: nel 2022, in Italia, si sono verificati 106 presunti femminicidi, l’84,1% dei 126 omicidi in cui la vittima era una donna. Questo dato è coerente con quanto rilevato negli ultimi tre anni. Tra queste, 61 donne sono state uccise dal partner o ex partner, 43 da un altro parente, una da un conoscente per motivi passionali e una da sconosciuti, nell’ambito della criminalità organizzata. Tra le altre 20 vittime, due sono state uccise da conoscenti uomini per motivi diversi: una per rapina e l’altra per follia. Quindici sono state uccise da sconosciuti (14 uomini e una donna), per vari motivi, tra cui la follia (nove casi), gli interessi economici (quattro, tra cui tre vittime di rapina) e due per altri motivi, più altre tre donne con autore non identificato.
Il movimento “Non una di meno”, che organizza la manifestazione di Roma, sottolinea che non si tratta di una commemorazione delle vittime di femminicidio, ma di un punto di concentrazione della rivolta contro la violenza strutturale che colpisce le nostre vite. Il corteo partirà alle 14.40 dal Circo Massimo e Piazza San Giovanni. “Dall’inizio dell’anno sono stati registrati più di 100 casi di femminicidi e transcidi – si legge nella nota – e anche le aggressioni omolesbobitransfobiche e razziste sono sempre più numerose“.
Mattarella: “Dietro la violenza c’è il fallimento della società”
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto un lungo messaggio pubblicato sul quotidiano “La Repubblica”. “Drammatici fatti di cronaca scuotono le coscienze del Paese. Una società umana, ispirata a criteri di civiltà, non può accettare, non può sopportare lo stillicidio di aggressioni alle donne, quando non il loro assassinio. La pena e il dolore insanabili di famiglie e di comunità ferite sono lo strazio di tutti. Quando ci troviamo di fronte a una donna uccisa, alla vita spezzata di una giovane, a una persona umiliata verbalmente o nei gesti della vita di ogni giorno, in famiglia, nei luoghi di lavoro, a scuola, avvertiamo che dietro queste violenze c’è il fallimento di una società che non riesce a promuovere reali rapporti paritari tra donne e uomini”.
“La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne richiama – scrive ancora Mattarella – tutti a un rinnovato, personale, impegno. Non soccorrono improvvisate analisi di psicologia sociale a giustificare la persistenza di una piaga che non si riesce a guarire nonostante gli sforzi. Abbiamo bisogno del lavoro delle Istituzioni, delle associazioni, del mondo produttivo, della scuola, della cultura, del contributo di ciascuno, per sradicare un fenomeno che tradisce il patto su cui si fonda la nostra stessa idea di comunità”.
“Il numero di donne vittime di aggressioni e sopraffazioni – aggiunge Mattarella nel messaggio – è denuncia stessa dell’esistenza di un fenomeno non legato soltanto a situazioni anomale. Ad esso non possiamo limitarci a contrapporre indignazioni a intermittenza. Siamo lontani dal radicamento di quel profondo cambiamento culturale che la nostra Carta costituzionale indica”.
Bisogna velocizzare “un percorso in cui le donne e gli uomini si incontrano per costruire insieme una umanità migliore, nella differenza e nella solidarietà, consapevoli che non può esserci amore senza rispetto, senza l’accettazione dell’altrui libertà. Una via in cui le donne conquistano l’eguaglianza perché libere di crescere, libere di sapere, libere di essere libere, nello spirito della Convenzione di Istanbul, alla quale ha aderito l’Unione Europea, segno importante di una visione universale di autodeterminazione e dell’eguaglianza dei diritti delle donne e passaggio decisivo nel delineare il quadro degli interventi contro la violenza di genere”. Bisogna trovare, come indica la Costituzione, un percorso, “una via in cui le donne conquistano l’eguaglianza perché libere di crescere, libere di sapere, libere di essere libere”.
Meloni: L’amore che fa male non è amore, siamo libere ma non sole
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha sottolineato: “Quando si pensa che l’amore possa fare male non è amore. 1522 è il numero che si può chiamare quando si vuole difendere se stesse”. Ha poi aggiunto: “Dobbiamo ricordarci che siamo libere, e non c’è nessuno che può toglierci quella libertà e che può pensare di possederci. Noi siamo libere. E 1522 è il numero che si chiama per difendere quella libertà e per essere aiutati da istituzioni che ci sono e da una società che c’è come dimostrano questi grandi atleti”. “Non sei sola. Chiama il 1522” è lo slogan proiettato sulla facciata di Palazzo Chigi, a fianco il logo rosso con la scritta bianca: “Contro la violenza sulle donne”. Palazzo Chigi è stato illuminato di rosso.
Da nord a sud, tutte le manifestazioni
ROMA. L’appuntamento principale è nella Capitale, con il corteo fucsia organizzato da Non una di meno dalle 14.30 al Circo Massimo che arriverà a piazza San Giovanni. E’ qui che i partecipanti faranno più rumore possibile con mazzi di chiavi. Lo striscione ‘Transfemminist3 ingovernabili contro la violenza patriarcale’ aprirà il corteo. Dalle 19.00, nella Stazione di Porta San Paolo, si svolgerà l’evento ad ingresso libero ‘Tango Solidale dalle scarpe rosse’.
MILANO: Dalle 11, in Largo Cairoli, il sindaco di Milano Beppe Sala sarà presente al presidio ‘Il patriarcato uccide’. Alle 15.30 nel giardino della Biblioteca Sormani sarà inaugurata una panchina rossa seguita dal monologo teatrale ‘Stupro’ di Franca Rame. ‘La violenza non può essere pane quotidiano’ è l’iniziativa che prevede la distribuzione di 80mila sacchetti del pane con i numeri di emergenza del Centro Antiviolenza Hara-Bollate e Rho e coinvolgerà più di 100 panettieri in 17 comuni del milanese.
TORINO. Dalle 15 Non una di meno ha organizzato un corteo che partirà da piazza Carlo Felice e passerà sotto la Mole illuminata di rosso per la giornata. ‘1000 papaveri rossi’ è opera all’uncinetto allestita all’hub vaccinale di Lingotto. L’Istituto delle Rosine inaugurerà un punto di ascolto per donne in difficoltà. Alle 15.30 via Montebello sarà il palco per la performance ‘L’amavo troppo e le ho sparato”, di Giulia D’Aleo.
GENOVA. Nel capoluogo ligure si correrà contro la violenza. Tante le iniziative, dibattiti, conferenze, concerti, spettacoli teatrali, rassegne e presentazioni di libri e panchine rosse. L’Ospedale Galliera ha organizzato visite ginecologiche e psicologiche gratuite, dalle 9 alle 14.
BOLOGNA. Nel cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio sarà deposta una corona di fiori alla lapide che ricorda le vittime di femminicidio. Per le strade scenderà anche la Critical mass, con una pedalata di gruppo rumorosa.
FIRENZE. ‘Madri della patria’ è la manifestazione dedicata alle donne femminile. Alle 10 a Castelfiorentino verrà ricordato al Teatro del Popolo il femminicidio di Klodiana Vefa, avvenuto il 28 settembre scorso, e quello di Giulia Cecchettin.
BARI. Frasi contro i pregiudizi saranno leggibili al sottopasso della stazione centrale di Bari nell’ambito del flashmob ‘Prossima fermata: amore e libertà’.
NAPOLI. Arriverà a piazza del Plebiscito il corteo patrocinato dal Comune di Napoli. Nell’Orto botanico è stato piantato un albero di mirto in memoria di Giulia Cecchettin. Alla Biblioteca Nazionale sarà visitabile la mostra ‘Io sono’, dedicata alle vittime di ogni cultura.
MESSINA. Dalle 10 partirà una corsa solidale che si snoderà per le vie del centro. Al termine ci sarà un dibattito sulla violenza di genere. Alle 15 a Largo Seggiola Non una di meno ha organizzato il corteo chiamando tutti in piazza.
PALERMO. Alle 10 un corteo partirà dai Quattro Canti per arrivare a piazza Verdi: lì un coro di 80 donne canterà in dialetto siciliano la ‘Ninna nanna di tutte le matri’. Alle 17 partirà il corteo organizzato dalla Cgil Palermo.
CAGLIARI. Il Consiglio regionale della Sardegna sarà illuminato di rosso. Alle 19 al Palazzo Regio di Cagliari si conclude la Rassegna Concerti a Palazzo Regio con l’iniziativa ‘Rose spezzate – Racconti di donne in musica’.
Un numero per le emergenze: 1522
La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità ha istituito il numero antiviolenza e stalking di emergenza 1522. Il numero, gratuito è attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Per avere aiuto o anche solo un consiglio si può chiamare il 1522 (il numero è gratuito anche dai cellulari) oppure chattare direttamente con un’operatrice.
Il padre di Giulia: ognuno di noi faccia la sua parte
“Voglio che tutti i giorni ognuno di noi si guardi nella propria vita e provi a fare anche solo un pensiero su quello che potrebbe fare per migliorarla, non nei propri confronti, ma in quelli della persona amata, delle persone vicine, degli amici e soprattutto delle donne”, ha detto ieri Gino Cecchettin, padre di Giulia, la ragazza uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, alla cerimonia di inaugurazione di due panchine rosse contro la violenza sulle donne e in ricordo della giovane presso il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Padova dove Giulia studiava.
Stamani in un posto su Instagram Cecchettin ha inserito l’immagine di un fiocco rosso, simbolo della giornata, e un messaggio: “Parlate, denunciate, fidatevi!”.
Roma, la Questura inaugura una panchina rossa [VIDEO]
La Questura di Roma ha inaugurato una panchina rossa in via delle Cincie, donata da Tor Vergata, nel Distretto Casilino. All’iniziativa ha partecipato anche il camper rosa della campagna “Questo non è amore” con la sua équipe specializzata alla presenza di molti giovani studenti.
Il camper rosa, protagonista di questa settimana, nel pomeriggio si sposterà in piazza del Popolo. Molteplici i convegni e gli incontri sul tema a cui hanno partecipato gli specialisti della Squadra Mobile capitolina: alla Camera dei Deputati, negli ospedali San Camillo e Umberto I, al teatro Torlonia, nel comune di Castel Gandolfo, nelle scuole ed in alcuni store.