Inferno domestico: una giovane donna si ribella alle violenze del marito, denunciando una storia di terrore e abusi.
Ancona – Il personale della polizia di Stato, a conclusione di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale, ha sottoposto un uomo italiano di 46 anni, residente nella periferia, responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia, all’applicazione della misura cautelare personale dell’allontanamento dall’abitazione famigliare con divieto di avvicinamento alla stessa abitazione ed ai luoghi frequentati dalla persona offesa, con obbligo di mantenere la distanza di 500 metri dalla moglie e dal figlio.
La vicenda investigativa trae origine dalla denuncia sporta da una giovane donna relativamente a numerosi episodi di aggressione fisica, minaccia e violenza psicologica posti in essere dal proprio marito convivente negli ultimi quattro anni. Le condotte dell’uomo verso la moglie sono consistite in ripetute ingiurie e minacce, in una occasione puntandole una pistola alla fronte e minacciandola di morte; in altra occasione, avvicinandosi a lei con un frammento di vetro e facendo segno di tagliarle la gola aggredendola in diverse circostanze, afferrandola per i capelli, colpendola in varie parti del corpo con pugni e schiaffi cagionandole lesioni personali consistite in una frattura della costola sinistra ed in un trauma al polso destro e di minacciando di investirla a bordo della propria autovettura.
Proprio verso la fine di quel mese, la donna si presentava negli uffici della Squadra Mobile in stato di agitazione, denunciando che il marito stava minacciando di investirla a bordo della propria autovettura temendo per la propria incolumità e per quella del loro figlio minore che il marito aveva prelevato da scuola e non ricondotto a casa. Gli investigatori della Squadra Mobile si attivavano istantaneamente rintracciando l’uomo a bordo del proprio veicolo unitamente al figlio minore che veniva restituito alla mamma procedevano nell’immediatezza anche al ritiro cautelare delle armi legalmente detenute dall’indagato.
L’attività investigativa della polizia, proseguita con la verbalizzazione di persone vicine alla coppia e con la richiesta di applicazione di idonea misura cautelare avanzata dalla procura della Repubblica presso il tribunale, culminava con l’allontanamento dall’abitazione famigliare con divieto di avvicinamento alla stessa abitazione ed ai luoghi frequentati dalla persona offesa, con obbligo di mantenere la distanza di 500 metri dalla moglie e dal figlio ovunque essi si trovino. I poliziotti della Squadra Mobile, hanno dato esecuzione al provvedimento del G.I.P., raggiungendo l’indagato e notificando allo stesso l’ordinanza emessa a suo carico con indicate le prescrizioni a cui dovrà attenersi. Il questore rammenta alle Donne che “segnalare, confidarsi con le forze dell’ordine, cercare di uscire dalla spirale di violenza e paura è possibile e che basta un solo piccolo passo per riacquistare fiducia e voglia di vivere“.