Vigilante di Bergamo, l’autopsia: “A uccidere Mamadi 11 coltellate, 3 letali: una al cuore”

A colpirlo selvaggiamente, “per gelosia” come lui stesso ha ammesso, è stato Sadate Djiram, 28enne originario del Togo, in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi e premeditazione.

Bergamo – A uccidere Mamadi Tunkara, 36 anni, originario del Gambia, venerdì pomeriggio nel centro di Bergamo sono state 11 coltellate, di cui tre letali e una dritta al cuore. È quanto emerso dall’autopsia effettuata presso l’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dal medico legale incaricato dalla Procura. A colpirlo selvaggiamente, “per gelosia” come lui stesso ha ammesso, è stato Sadate Djiram, 28enne, originario del Togo, il cui fermo – dopo la cattura al confine con la Svizzera e la confessione – è stato convalidato dal gip di Bergamo Stefano Storto. Djiram è attualmente detenuto presso il carcere di Bergamo con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi e premeditazione.

“Ho distrutto due vite e sono dispiaciuto”, ha detto Djiram durante l’interrogatorio, secondo il suo legale “molto provato” per quanto accaduto. Il 28enne ha dichiarato di aver agito per gelosia nei confronti di Tunkara: riteneva (a quanto pare sbagliando) che quest’ultimo avesse iniziato una relazione con la sua ex compagna, un’italiana che lo aveva lasciato e cacciato di casa il 30 dicembre scorso. Da allora, Djiram era senza fissa dimora e, secondo quanto riferito, si sarebbe procurato il coltello per vendicarsi. L’arma del delitto e lo zaino contenente i documenti di Djiram sono stati ritrovati a poca distanza dal supermercato Carrefour dove Mamadi prestava servizio come vigilante.

La salma di Tunkara sarà restituita ai familiari, che hanno espresso il desiderio di riportarla in Gambia per i funerali e la sepoltura. Nel frattempo, a Bergamo si sta organizzando una fiaccolata in memoria del ragazzo, conosciuto e apprezzato da tutti. La manifestazione si terrà nella zona dove è avvenuto l’omicidio.

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