Vicenza, controlli della Gdf sull’import-export di oro: verifiche sul rispetto delle sanzioni antirusse

Non sono emerse criticità, ma solo condotte irregolari sotto il profilo del rispetto della normativa antiriciclaggio.

Vicenza – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza hanno effettuato controlli antiriciclaggio nei confronti di operatori professionali del settore orafo, finalizzati, tra l’altro, a verificare il rispetto delle limitazioni finanziarie e commerciali adottate nei confronti della Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina.

In particolare, a seguito dell’estensione all’import-export di oro delle misure restrittive già vigenti in materia di scambi finanziari, sono finite sotto la lente di ingrandimento degli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo berico le operazioni di acquisto e vendita del metallo prezioso effettuate da due soggetti economici del settore, onde prevenire e reprimere possibili manovre di aggiramento dell’embargo. A tal fine, sono state effettuate accurate ricostruzioni degli scambi commerciali volte all’individuazione di eventuali operazioni di triangolazione poste in essere con il coinvolgimento di intermediari conniventi in paesi terzi.

Sebbene non siano emerse criticità con riferimento al divieto, le attività ispettive hanno consentito di individuare plurime condotte irregolari sotto il profilo del rispetto della normativa antiriciclaggio.

Nello specifico, sono state contestate violazioni per l’omessa compiuta verifica dell’identità della clientela e in materia di conservazione e aggiornamento delle relative anagrafiche, che prevedono la comminazione di sanzioni amministrative che variano da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 100.000 euro.

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