Via le medaglie a Tito e Mussolini, duello alla Camera

Proposta di Fratelli d’Italia sul maresciallo. Emendamento Pd rilancia sul Duce. Il testo è in calendario in Aula a partire dal 18 marzo.

Roma – Si profila un nuovo scontro alla Camera sulla proposta di legge di Fratelli d’Italia che mira a togliere al maresciallo Tito l’onorificenza di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica. Il testo, in discussione in commissione Affari Costituzionali alla Camera, introduce la possibilità, non prevista dal nostro ordinamento, di cancellare questo genere di riconoscimenti a chi si è macchiato di crimini contro l’umanità anche dopo la morte dell’insignito.

“Rendiamo giustizia – aveva detto il presidente della commissione Lavoro alla Camera Walter Rizzetto, tra i presentatori della pdl dopo che era stato adottato il testo base – alla memoria di migliaia di italiani morti per ordine di Tito nelle foibe”.

Ma, a questo punto, il Pd insiste e rilancia con un emendamento che estende la cancellazione post mortem anche a chi abbia avuto una ricompensa al Valore e al Merito dell’Esercito. Ovvero Mussolini ed alcuni gerarchi fascisti. “La revoca delle onorificenze a chi si è macchiato di crimini crudeli e contro l’umanità – aveva ammonito nei giorni scorsi il Dem Gianni Cuperlo – ci vede concordi ma non sia un modo per piegare la storia con ricostruzioni partigiane che hanno tutto il sapore del revisionismo”.

Di qui la proposta di estendere la cancellazione oltre che al maresciallo Tito, responsabile della repressione anti-italiana nel territorio al confine fiumano-istriano-dalmata, anche a Benito Mussolini. La prossima settimana, a partire da martedì 12, la commissione sarà chiamata a votare la proposta di modifica del Pd. E dunque anche il centrodestra dovrà decidere come comportarsi nell’ambito della votazione. Il testo è in
calendario in Aula a partire dal 18 marzo.

Tra le proposte emendative, tutte di opposizione, Avs aggiunge la cancellazione per chi si è macchiato “di disastri ambientali” mentre Iv a “chi sia stato condannato in via definitiva per genocidio”. Diverse proposte di modifica propongono inoltre un passaggio parlamentare (con il parere delle commissioni competenti) sulla
cancellazione delle medaglie.

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