Il deputato Pd Paolo Pellicani ha denunciato il degrado e il pericolo di speculazioni sulla prestigiosa location del film "Morte a Venezia" di Luchino Visconti. Da Roma ancora nessuna risposta.
Venezia – Quando il 5 marzo 1971 uscì nelle sale italiana “Morte a Venezia” di Luchino Visconti, certo il regista non poteva immaginare che esattamente cinquant’anni dopo il Grand Hotel Des Bains, principale location del film, sarebbe stato abbandonato nelle mani degli speculatori.
Ma tant’è che oggi pare essere proprio questa la paura del deputato PD Nicola Pellicani, il quale ha denunciato il degrado in cui versa lo storico edificio presentando un’interrogazione parlamentare al ministro per la Cultura Dario Franceschini.
Il complesso è attualmente di proprietà di un fondo di investimento denominato “Lido di Venezia II”, gestito da Coima Sgr Spa, che attraverso una consociata possiede anche l’altro storico albergo del Lido, l’Excelsior.
L’evidenza di un monopolio edilizio non può non insospettire sulle intenzioni dei proprietari, i quali non sembrano affatto interessati alla valorizzazione artistica dei due famosi stabili.
Le fonti cui ha attinto Pellicani, infatti, vedrebbero il Les Baines in uno stato di degrado nonché in gravi condizioni strutturali. Una vera onta per il Lido, sede ogni fine estate della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e naturalmente per la città di Venezia.
E dire che nel 2016 Coima aveva comunicato al mercato un imminente piano di rilancio dei due alberghi, perfezionando successivamente un accordo con London & Regional Properties (L+R) per la ricapitalizzazione del fondo, per un ammontare complessivo di circa 250 milioni di euro.
Ma più di recente si è appreso che l’Hotel Excelsior sarà dismesso dal fondo “Lido di Venezia II” e di conseguenza acquistato da L+R, che tuttavia non avrebbe intenzione di finanziare la riqualificazione del Grand Hotel Des Bains.
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