L’incidente davanti all’isola di Sant’Elena: inutili i soccorsi, Anna Chiti sarebbe rimasta impigliata in una cima finendo contro l’elica del motore. Faceva parte dell’equipaggio ed era al primo giorno di lavoro. Indagini in corso.
Venezia – Tragedia nelle acque della laguna di Venezia, dove una ragazza di 17 anni, Anna Chiti, è morta dopo essere caduta da un catamarano, finendo impigliata sott’acqua in una cima agganciata all’elica del motore. L’incidente è avvenuto nelle vicinanze dell’isola di Sant’Elena, nel pomeriggio di ieri. La ragazza faceva parte dell’equipaggio ed era al suo primo giorno di lavoro.
Secondo le prime ricostruzioni, la ragazza sarebbe scivolata in acqua, forse a causa di uno scossone improvviso, dopo essere rimasta agganciata a una corda dell’imbarcazione. Il corpo sarebbe poi finito vicino all’elica del catamarano, dove è rimasto bloccato sott’acqua.
A lanciare l’allarme sono stati alcuni passanti che hanno notato la scena e chiamato immediatamente i soccorsi.

Sul posto sono intervenute due autopompe lagunari dei Vigili del Fuoco, l’elicottero Drago 160 decollato dalla base di Tessera con i sommozzatori del Reparto Volo e il personale del Suem 118. Le operazioni di soccorso si sono rivelate complesse a causa della conformazione della zona.
Uno dei sommozzatori si è immerso immediatamente in acqua, riuscendo a liberare Anna in meno di un minuto, tagliando la cima che la tratteneva. Nonostante i prolungati tentativi di rianimazione, per lei non c’è stato nulla da fare.
Sul posto sono giunti anche la Capitaneria di Porto, le forze dell’ordine e ulteriori rinforzi, tra cui il nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Vicenza. Le autorità stanno ora cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto: non si esclude l’ipotesi di una disattenzione che avrebbe causato l’incidente, ma tutte le piste restano aperte.