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Venezia, chiesti 500 anni di carcere al processo contro la “mafia del Tronchetto”

Gli imputati sono alcuni ex complici di Felice Maniero, boss della mala del Brenta. La sentenza è attesa per luglio.

Venezia – Sono ben 500 gli anni complessivi di carcere richiesti dal Pm antimafia di Venezia Giovanni Zorzi per i 52 imputati della cosiddetta “mala del Tronchetto” nel maxiprocesso in corso nell’aula bunker di Mestre. L’inchiesta, condotta dal Ros dei Carabinieri ha evidenziato, secondo l’accusa, un sistema di gestione illecita dei flussi turistici coordinato da alcuni storici membri del clan che fu di Felice Maniero. Tra loro nomi di spicco della malavita veneziana, come Gilberto Boato e Paolo Pattarello, 80 anni il primo, 76 il secondo, che a suo tempo furono sodali di “Faccia d’angelo”.

Felice Maniero, il boss del Brenta detto “faccia d’angelo”

Ora, dopo anni passati in carcere, sono considerati i vertici della nuova associazione criminale nata per gestire, tra l’altro, l’attività turistica dell’isola-terminal in regime di sostanziale monopolio, oltre a estorsioni, rapine, traffico di armi e droga. La parola passa adesso alle difese, nell’attesa della sentenza prevista per luglio.

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