VATICANO – LA DONNA DI DON ANGELO. ESPERTA IN LOBBIE E 007 INTERNAZIONALI

Continuano senza soste le novità sullo scandalo dei fondi vaticani investiti in operazioni finanziarie a dir poco nebulose. Questa è la volta de la femme fatale.

CdVCome vi abbiamo anticipato su queste colonne, il caso dell’ (ex) cardinale Angelo Becciu continua a regalarci colpi di scena e sviluppi inquietanti. Uno scandalo iniziato a trapelare nel maggio scorso, dopo che Sua Santità aveva licenziato in tronco cinque dipendenti della Segreteria di Stato Vaticana, tutti vicini a don Angelo. Motivo?  Il presunto utilizzo nebuloso dei fondi vaticani per opere caritatevoli. Vicenda che balzava in prima pagina circa due settimane fa quando Monsignor Becciu sarebbe stato “costretto” da Papa Francesco a lasciare ogni carica, funzioni cardinalizie comprese.

Monsignor Angelo Becciu

Tra le carte degli inquirenti spuntava l’immancabile donna del mistero. Una volta scoperta si passava all’identificazione: Cecilia Marogna, 39 anni, cagliaritana, conterranea del porporato. La donna è titolare di un’impresa slovena la Logsic d.o.o. costituita per operazioni umanitarie a Lubjana nel Dicembre 2018 con un capitale versato di 7.500 euro. Casualmente sei mesi dopo l’ordinazione cardinalizia di Becciu. Coincidenze.

Alla società slovena sarebbero stati versati, su autorizzazione dell’allora sostituto per gli affari generali della Segreteria Angelo Becciu, la bellezza di 500 mila euro come ammesso dalla stessa Marogna, che pare sia esperta in lobbie e 007 internazionali. Sono diversi i punti oscuri che necessitano di risposte.

Cecilia Marogna

E i bilanci, ad esempio, che fine hanno fatto? La prima anomalia rilevata è che la Logsic non avrebbe mai presentato un bilancio o fatture, malgrado le ingenti somme di denaro incassate. A fronte di migliaia di euro in saccoccia solo ricevute di compensi per consulenze. Nient’altro. Secondo la titolare, trattandosi di operazioni riservate non potevano comparire a bilancio, né si potevano emettere fatture poichè in Vaticano non esiste una fiscalità vera e propria. Ma una rendicontazione si, eccome. 

Perchè Becciu avrebbe disposto i pagamenti? La signora Marogna afferma di aver costruito, per conto del cardinale, una sorta di diplomazia parallela per evitare attacchi terroristici alla Nunziature. Opera meritoria e coraggiosa se fosse vera. 

Perché la sede in Slovenia? Le aree a rischio sono in Africa e Medio Oriente e la donna non appare molto convincente quando dice che secondo lei sarebbe esplosa una nuova polveriera nei Balcani, non mostrando quella competenza che Becciu le avrebbe riconosciuto.

Che fine hanno fatto i bilanci?

Come venivano spesi i soldi del Vaticano? Mezzo milione di euro sembrano spropositati per una società che ha solo tre collaboratori, compresa la Marogna, di cui uno residente in Gran Bretagna – che non è proprio una zona pericolosa – e l’altro in Africa. La donna spiega che oltre a ricevere i compensi per le consulenze e le spese, il denaro era utilizzato per ungere le ruotedei vari funzionari governativi e cellule terroristiche. Tutto il mondo è Bel Paese.

Perché allora borsette e poltrone? La “dama” del cardinale avrebbe riferito di aver acquistato solo italiano, Tod’s e Poltrona Frau – ecco così siamo tutti più sollevati – e poi: “…Dopo tanto lavoro penso di avere diritto di comprarmi una poltrona… Mentre le borsette erano per la moglie di un amico nigeriano, molto vicino al presidente del Burkina Faso...”.

Come ha conosciuto Angelo Becciu? – Nel 2015 Cecilia Marogna avrebeb detto di avergli inviato, tramite mail, un’analisi dei problemi di sicurezza delle Nunziature e delle Missioni cattoliche, a seguito della quale il cardinale la invitava in Vaticano per un colloquio. Del resto chi di noi non è mai stato invitato da uno dei massimi esponenti dell’episcopato cattolico a seguito di una mail, scagli la prima pietra…

Obolo di San Pietro, utilizzato o no?

Cecilia Marogna sarebbe stata presentata in Vaticano come “la nipote del cardinale” ma la parentela pare fosse fittizia: “…Mi hanno chiesto di stare zitto. Posso solo dirle che la signora non è una mia familiare…”, avrebbe risposto Becciu laconico e sibillino all’incalzare dei giornalisti.

Un’altra indiscrezione trapela dal sito di Gianluigi Paragone.  In un plico ovviamente anonimo ci sarebbe stata una lettera di presentazione poi giunta alla redazione de Le Iene. La missiva, su carta filigranata riproducente le chiavi di San Pietro, conterrebbe una dichiarazione di Becciu che affermerebbe di conoscere la donna e di riporre in lei la massima fiducia. Quando si dice la sincerità.

L’inchiesta dilaga a macchia d’olio

La Marogna smentisce che tutto questo presunto interesse per lei, da parte dell’alto prelato, possa celare altri affari. Insomma lei non è e non è mai stata l’amante dell’alto prelato ormai in liquidazione. Si definisce cattolica praticante – anche se il figlio sarebbe stato concepito al di fuori dal matrimonio – ed analista politica esperta di intelligence, cosa che non ha impedito l’omicidio di tre vescovi in Burkina Faso – ad esempio – nel 2020. Forse le borsette non erano di loro gradimento? 

 

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