Valtellina, blitz contro lo spaccio nei boschi

Ventuno misure cautelari eseguite dalla polizia. Identificati anche una serie di complici che favorivano l’attività dei pusher.

Sondrio – Ventuno misure cautelari per detenzione illecita, trasporto e cessione di droga sono state eseguite dalla polizia. Le indagini sono iniziate nel mese di marzo con il proposito di colpire il fenomeno dello “spaccio nei boschi” nella Valtellina, difficilmente controllabile viste le accortezze utilizzate dai responsabili, favoriti dalle caratteristiche dei luoghi in cui si svolge.

Le attività di pedinamento e di osservazione hanno ricostruito i metodi di approvvigionamento e di spaccio di due gruppi distinti di criminali, collegati tra loro, che operavano rispettivamente nella zona di Bema e Caiolo, nella provincia di Sondrio. I gruppi collaboravano rifornendosi vicendevolmente di droga quando uno dei due rimaneva a corto di sostanza. Sono stati documentati diversi viaggi Bema-Caiolo, Caiolo-Bema che gli arrestati compivano servendosi di autisti reclutati di volta in volta. Gli investigatori hanno identificato anche diverse persone che davano agli spacciatori ausilio sul territorio, procurando ripari in caso di maltempo, portando nei boschi sostanze da taglio per la droga e fornendo cibi e bevande.

Tutte le persone che a vario titolo collaboravano con i gruppi criminali venivano pagati con denaro o droga. Durante l’operazione sono stati sequestrati soldi in contanti, sostanza stupefacente e armi. Gli arresti sono stati eseguiti contemporaneamente in diverse regioni d’Italia grazie alla collaborazione con gli agenti della Polizia di frontiera di Tirano (Sondrio) e delle Squadre mobili di Milano, Verona, Bergamo, Varese, Pavia, Sassari e Siracusa.

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