All’estero, pare che il fenomeno dei viaggi tra adulti non susciti più tanto clamore, visto che ormai è stato accettato della popolazione.
Roma – La vacanza? Meglio senza “mocciosi” intorno! Uno strano fenomeno si sta diffondendo in Italia, in questo primo scorcio d’estate: non avere bambini tra i piedi. Al bando schiamazzi e baccano di “mocciosi” vocianti, quando si va in vacanza, che, in gruppo, sono peggio dei barbari! Almeno è questa la tendenza che si sta spargendo a macchia d’olio. I locali “no bambini” attraggono una clientela dal portafoglio gonfio, le cui meritate vacanze, verrebbero turbate, poverini, da uno stuolo di bambini urlanti. Sta diventando consueto prenotare un tavolo in un locale, richiedendo, esplicitamente, l’assenza di bambini. Ma anche le compagnie aeree si sono adeguate al trend, tanto che l’etichetta “no kids” (no bambini) viene vista alla stessa stregua di “gluten free”, “vegano” o “sugar free” che si notano sugli scaffali dei supermercati.
Ormai non ci si fa caso, sono diventati consueti. In questo modo le varie locuzioni vengono interiorizzate e neutralizzano lo stupore iniziale. Sulle immense praterie del web si è consolidato un portale per vacanze solo per adulti, senza pargoli. Numericamente stanno crescendo come funghi lungo tutto lo stivale, pare che siano più di 200, col Trentino-Alto Adige che ne detiene il primato. In qualche agriturismo, inserito nella lista degli “ecosostenibili”, gli ospiti sono accettati dai 14 anni in su ed è ammessa la presenza di piccoli cani, che bontà! Cuccioli di cane sì, quelli di uomo no, una discriminazione tra animali. Al momento non ci è dato sapere la “ratio” di questa scelta!
Qualche altra attività ha tentato di spiegare che, in realtà, si tratta solo di una diversificazione dell’offerta. E’ quindi una risposta ad una determinata richiesta. Così come ci sono alberghi solo per famiglie, ci sono quelli esclusivamente per coppie o adibiti a congressi, ecco spuntare i locali senza bambini, a vantaggio di quei genitori che anelano di avere un po’ di tempo da dedicare a loro stessi. Di che meravigliarsi, dunque? In effetti nel mercato delle offerte, esistono strutture ad hoc sia per grandi che piccini. Per quest’ultimi c’è abbondanza di servizi d’animazione, baby sitting, fasciatoi e seggiolini. Ovviamente, intorno a questo tema, si è scatenato un vero e proprio dibattito pubblico, soprattutto sui social. Molti commenti hanno manifestato profonda indignazione per il divieto imposto, che andrebbe… vietato (questo sì) di manifestarsi. Altri, al contrario, hanno sostenuto che si tratta di una legge di mercato, ad ogni offerta corrisponde una propria domanda e, quindi, della possibilità di attrarre un certo tipo di clientela.
D’altronde è conclamato che le coppie senza figli sono tante, pure numerose e non hanno intenzione di averne. Le chat, quei servizi di telecomunicazione in rete con cui si può chiacchierare con due o più persone, anche sconosciute, sono state invase da discussioni ora pro, ora contro l’argomento. Coloro che sono diventati genitori da non molto tempo, hanno rilevato, giustamente, che non è giusto non poter portare il proprio bimbo in un locale, in quanto sarebbe come colpevolizzare la genitorialità. E l’alternativa quale sarebbe? Di restare a casa, senza poter uscire, né viaggiare, bella prospettiva! Chi la pensa diversamente, ha fatto notare che si possono sempre scegliere le alternative, ovvero dove ci sono anche spazi per i più piccoli.
All’estero, pare che la questione non susciti più clamore, in quanto il fenomeno è stato accettato della popolazione. In molti alberghi, ad esempio, è vietato l’ingresso in piscina ai bambini o limitato, in alcune fasce orarie, per i minorenni. I divieti, in generale, sono spesso da biasimare perché rappresentano una sconfitta per tutti. Nel caso di quello dei bambini, lo si richiede per stare in pace, senza sentire le grida di tanti monelli, che con la tranquillità sono sicuramente un ossimoro. Ma si è così certi che vietare l’ingresso ai bambini sia un vantaggio? Ci sono tanti adulti sconsiderati che meriterebbero di essere cacciati con un calcio nel sedere. La buona educazione non è rapportata all’età e di villania adulta, ce n’è, ahinoi, a iosa nel mondo!