Le nuove tendenze del turismo di lusso portano i ricchi a fare i naufraghi su isole deserte. Un’esperienza “estrema”, tra comfort nascosti e prezzi proibitivi.
I ricchi fanno vacanze da… naufraghi! E’ noto che ci sono persone che le vacanze se le sognano a causa delle ristrettezze economiche del proprio bilancio familiare, altre riescono ad andarci dopo aver valutato centinaia di opzioni per scegliere, alla fine, quella più economica che, spesso si dimostra, per ovvi motivi, di basso livello. Le vacanze costano, questo è il dato inconfutabile!
I ricchi “sguazzando nei soldi” possono permettersi anche le “vacanze estreme” che sono tanto di tendenza nell’ultimo periodo. Molto in voga è quella di fare i naufraghi su un’isola deserta per qualche giorno o una settimana, dipende dai gusti. Si paga il costo del soggiorno e si firma un contratto in cui i quasi… naufraghi si assumono le responsabilità del caso. In seguito vengono lasciati con scarse provviste su una delle isole affittate e gestite da agenzie specializzate. Le esigenze variano in base alle esigenze del cliente, ma in genere i vacanzieri preferiscono avere pochi comfort, tra cui scorte di cibo, qualche utensile per la pesca o utilizzabile per le noci di cocco, la più importante fonte di cibo e acqua disponibile in ambienti del genere.
Tuttavia sono dei “naufraghi all’acqua di rose”, così, giusto per darsi delle arie o per spararsi delle “pose”, tanto per usare un linguaggio giovanile. Se richieste vengono fatte – succede, eccome se succede! – è subito pronta l’assistenza ed altre provviste, tra cui, ad esempio, l’acqua minerale in bottiglia. Infatti, i veri naufraghi, la prima cosa che cercano è l’acqua minerale! Gli organizzatori hanno sempre cercato di prendere le contromisure necessarie per evitare, eventuali, condizioni pericolose. Finora non è successo mai nulla di grave, però le isole dove si svolge la vacanza sono considerati luoghi a massima esposizione di fenomeni metereologici estremi.
La prima agenzia specializzata in… naufragi è stata la “Docastaway”, fondata nel 2010. Nel suo sito si legge: “Siamo la prima compagnia di viaggi specializzata in esperienze Robinson su isole deserte in tutto il mondo. Ti aiutiamo a fuggire dalla civiltà e a trascorrere qualche giorno da solo sulla tua isola deserta. Docastaway ti offre un’esperienza unica, finora sconosciuta: la possibilità di sentirti un naufrago negli ultimi paradisi nascosti del mondo”. C’è anche un’opzione comfort, in cui viene offerta “una piccola villa privata con doccia e una cucina con cibo incluso.
E’ chiaro: dopo essersi dissetato con l’acqua minerale, un vero naufrago va a riposare le sue stanche membra in una piccola e lussuosa ville a, provvista di cibo raffinato. Se no che naufragio è? Si propone una vita da Robinson Crusoe (il protagonista del celebre romanzo di Daniel Defoe che narra le avventure di un borghese che naufraga), ma con lo smoking. La tendenza si è diffusa, tanto da diventare un vero affare. Sono cresciute, infatti, le agenzie che propongono “turismo estremo”. Oltre a viaggi di lusso, vengono organizzati soggiorni su isole deserte e test di sopravvivenza. Alcune organizzano, persino, corsi preliminari. Chiunque va in vacanza deve essere preparato, o no? Poi ci sono i viaggiatori estremi, coloro che desiderano “vacanzare” rendendo la loro esperienza, per quanto possibile, simile a quella di un vero naufrago. In questo caso basta un po’ di cibo e qualche arnese utile per la bisogna. I costi non sono per tutte le tasche, arrivano fino a 400 dollari a notte. I poveri cristi nemmeno nel “Regno di Utopia”, potrebbero permetterselo. Scambierebbero, volentieri, però, la dura sopravvivenza, a cui sono sottoposti nella vita quotidiana, per sbarcare il lunario, con quella di chi fa il… sopravvissuto per finta!