Per il diritto internazionale la loro protezione è un obbligo legale. Un cessate il fuoco è imperativo per porre fine a violenza devastante.
Roma – “I terribili attacchi di ieri in Libano hanno ucciso almeno altri 7 bambini, facendo salire il bilancio a oltre 200 dall’ottobre 2023. Secondo il diritto internazionale umanitario, i bambini non devono mai essere un bersaglio. La loro protezione è un obbligo legale. Un cessate il fuoco è imperativo per porre fine a questa violenza devastante”. Lo afferma Unicef Libano su X.
Il conflitto in Medioriente si sta ampliando e la situazione in Libano è peggiorata, dice l’Unicef sul sito ufficiale: le violenze sono degenerate in bombardamenti devastanti che hanno già ucciso decine e decine di bambini. Migliaia di famiglie hanno abbandonato le proprie abitazioni e sono in fuga, alla ricerca di un riparo sicuro.
E’ di qualche giorno fa il report di Save the Children sui bambini e la guerra. Nel 2023 sono stati documentati in tutto il mondo 11.338 casi di uccisioni e mutilazioni di bambini nei conflitti, con un aumento del 31% rispetto all’anno precedente. Ciò equivale a una media di 31 bambini al giorno – un’intera classe – che perdono la vita o vengono mutilati. Dati inediti quelli dell’associazione nel report Stop the War on Children: Pathways to Peace, diffuso oggi. Un dossier tragico che evidenzia come quasi un bambino su cinque (in totale 473 milioni di bambini) nel 2023 viveva in una zona di guerra e il numero di gravi violazioni commesse contro di loro in tali contesti è aumentato del 15%, raggiungendo il livello più alto dall’inizio delle rilevazioni del 2005. E i maggiori incrementi si registrano in Sudan e nei Territori Palestinesi Occupati. In media ogni giorno sono stati uccisi o mutilati 31 bambini.