HOME | LA REDAZIONE

Una vita di battaglie vinte contro Satana

Lutto tra i fedeli: è scomparso don Cataldo Migliazzo, noto e coraggioso esorcista, conosciuto per le sue preghiere di liberazione contro il male. Il frate cappuccino ha dedicato la sua vita a combattere l’oppressione demoniaca offrendo aiuto a centinaia di persone provenienti da tutta Italia.

PALERMO – Dopo padre Gabriele Amorth è stato don Cataldo Migliazzo, 85 anni, frate cappuccino, uno dei più famosi esorcisti del mondo. Il religioso siciliano, originario di Gangi, nelle Madonie, è morto il 7 ottobre scorso e le sue spoglie sono state esposte in camera ardente presso il convento di Sant’Antonio di Bagheria prima di raggiungere il paese madonita dove si sono celebrati i funerali. Da diversi anni il francescano risiedeva nel convento di Santa Maria di Gesù a Palermo dove studiava e scriveva. Padre esorcista dell’Arcidiocesi di Palermo, don Cataldo era stato protagonista, con i suoi esorcismi, del film documentario “Liberami”, per la regia di Federica Di Giacomo, prodotto da Rai Cinema, e vincitore della sezione Orizzonti alla 73ma edizione del Festival internazionale del Cinema di Venezia.

Il sacerdote vantava centinaia di casi di “invasati” da Satana risolti e laddove la scienza non riusciva a curare il paziente, le preghiere contro il demonio liberavano dalla morsa del male il “paziente” di turno. Le sue messe spesso iniziavano con un prologo che non lasciava spazio a dubbi:

Padrea Cataldo Migliazzo

“Ci sono almeno sei impossessati fra di voi al momento – esordiva il frate – Parlo con te, Satana, principe delle Tenebre. Ti maledico, ti caccio via dalla mia vita”. A queste frasi c’era chi reagiva bene e chi, probabilmente già obiettivo dell’Anticristo, usciva dalla chiesa imprecando. Padre Cataldo esercitava questa antica pratica religiosa da una ventina d’anni. Era stato ordinato presbitero il 24 aprile 1962 e nel 1968 aveva conseguito la prestigiosa laurea in Teologia con specializzazione biblica allo “Studium Biblicum Franciscanum” di Gerusalemme, sezione biblica della facoltà di Teologia della Pontificia Università “Antonianum” in Roma.

Dopo la nomina a ministro provinciale del “Santissimo Nome di Gesù” dei Frati minori di Sicilia, il compianto francescano sempre sorridente è stato parroco della parrocchia catanese “Santa Maria della Guardia in Ognina” e per alcuni anni anche padre guardiano della comunità conventuale dell’Ordine dei Frati Minori:

Padre Gabriele Amorth, il più famoso esorcista del mondo

“L’esorcismo è un fenomeno molto più diffuso di quanto si possa pensare – rispondeva don Cataldo ai cronisti – Molte famiglie chiedono l’aiuto della Chiesa e ogni giorno ne incontro alcune per la prima volta a cui faccio la preghiera di liberazione e di perdono. Chi è incappato in questo disturbo si può liberare solo se perdona chi gli ha fatto del male…”.

In questi casi, spesso, sono i medici psichiatri che consigliano ai parenti del paziente di recarsi presso un esorcista, specie quando uomini e donne, giovani e anziani, ricchi o poveri, si dimostrano renitenti a tutte le terapie mirate a lenire disturbi che non hanno nulla a che vedere con le malattie mentali. Chi è preda di Satana dimostra forza superiore e tutta una serie di “sintomi” inequivocabili per l’esorcista ma difficilmente interpretabili per chi non conosce bene il demonio, ovvero la “scimmia” di Dio:

” Il nostro è prima di tutto un lavoro di accoglienza, di ascolto, di discernimento – aggiungeva don Cataldo – Una capacità che si ottiene, grazie all’esperienza, perché il confine tra possessione e malessere psichico spesso è molto labile. E ci sono persone che vogliono sentirsi dire che stanno male per colpa del diavolo, perché è molto difficile ammettere il proprio disagio psichico. Queste persone sono veramente possedute, che vanno in trance, hanno continue ossessioni, alternano il pianto a manifestazioni di aggressività.

Don Cataldo durante alcune scene del docufilm “Liberami”

Io pratico l’esorcismo, ma dico sempre che il vero rimedio è la fede vissuta ogni giorno attraverso i Sacramenti e la lettura della Bibbia”. Alle sue preghiere ricorrevano decine e decine di persone provenienti da ogni parte d’Italia e non solo dalla Sicilia:” Ogni giorno ricevo da quindici a venticinque famiglieaggiungeva il frate cappuccino – che vengono alcune per la prima volta a cui faccio la preghiera di liberazione e di perdono…La scorsa settimana sono venuti due fratelli che ci volevano quattro uomini per tenerli, seguiti da otto o nove posseduti da esorcizzare…”.

Satana non molla e trova sempre pane per i suoi denti. Sino a quando qualcuno come don Cataldo non glieli spezza.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa