L’inquietante messaggio recuperato dal telefono della giovane è agli atti del processo per omicidio volontario premeditato. “Quella di Filippo era un’ossessione”.
Venezia – “Mettiti in testa… che o ci laureiamo insieme o la vita è finita per entrambi”. Queste le parole che Filippo Turetta scriveva a Giulia Cecchettin in un messaggio WhatsApp nel febbraio 2023, nove mesi prima dell’omicidio. Il testo è stato recuperato dagli inquirenti nel cloud di backup del telefonino di Giulia, e ora è stato messo agli atti dell’inchiesta a carico del 22enne, a processo per omicidio volontario premeditato della ex fidanzata.
Il contenuto del messaggio è solo l’ultimo di una serie di indizi che proverebbero, secondo gli inquirenti, l’ossessione patologica di Turetta per Giulia. Il giovane era stato lasciato dalla coetanea ma non riusciva a superare la fine della relazione e la stalkerizzava: continuava a mandarle messaggi invasivi (addirittura 225mila in due anni), al punto che la giovane era sempre più preoccupata, aveva paura e lo considerava alla stregua di uno psicopatico. Secondo le testimonianze di amici e familiari della ragazza, Turetta “agiva come se fosse sicuro di riconquistarla”. Ma lei non ne voleva sapere. Quindi, dopo un ultimo pomeriggio trascorso insieme al centro commerciale di Marghera in cui lui le ha scattato diverse fotografie, Turetta l’ha uccisa.
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