Trovato il corpo dell’ex postino scomparso nel 2019

Individuati i resti nella villetta di proprietà della vittima. Indagati, con l’accusa di omicidio e occultamento, la compagna e il fratellastro di lei.

Gorizia – Un vecchio pozzo profondo quattro metri, nascosto sotto una colata di cemento nel giardino di una villetta. Dentro, un sacco nero con resti umani che potrebbero appartenere a Vito Mezzalira, settantenne ex dipendente delle Poste di Trieste svanito nel nulla sei anni fa. La scoperta è avvenuta venerdì scorso a Sagrado, al termine di un sopralluogo condotto dai carabinieri con l’ausilio di tecnologie avanzate e cani molecolari.

L’operazione segna una svolta nelle indagini su una sparizione denunciata solo nel 2022, nonostante l’uomo mancasse da casa dal 2019. Per tre anni nessuno aveva ufficialmente cercato l’anziano pensionato, mentre la sua compagna continuava a fornire spiegazioni sempre diverse sulla sua assenza. Ora la donna, 66 anni, e il fratellastro, 59 anni, sono indagati per omicidio, oltre che per truffa e occultamento di cadavere.

L’intuizione investigativa che ha portato alla macabra scoperta si è concretizzata grazie a nuovi elementi emersi nell’ultimo periodo. Gli inquirenti hanno deciso di concentrare le ricerche proprio nell’abitazione della coppia, ora posta sotto sequestro. Le unità cinofile hanno segnalato un punto preciso del giardino, confermato poi dalle rilevazioni del georadar che hanno evidenziato un’anomalia nel sottosuolo. Secondo quanto emerso, anche l’analisi comparativa di immagini satellitari della proprietà scattate in periodi diversi avrebbe fornito indizi determinanti.

Quando i militari hanno rimosso lo strato di cemento e scavato, si sono trovati davanti all’imboccatura di un pozzo dismesso. All’interno giaceva il sacco con dei resti umani. Ora toccherà agli esami scientifici confermare l’identità della vittima attraverso analisi del DNA e autopsia, ma gli inquirenti sono convinti che si tratti proprio di Mezzalira.

I familiari dell’ex postino nutrono sospetti da tempo. L’uomo, dopo un primo matrimonio e due figli, viveva con la nuova compagna da diversi anni. Quando parenti e conoscenti iniziarono a chiedere sue notizie, la donna forniva risposte vaghe e contraddittorie. In alcuni casi avrebbe persino inviato fotomontaggi per simulare la presenza dell’uomo. Incalzata dalle domande, prima parlò di una fuga all’estero per motivi sentimentali, poi di debiti che avrebbero costretto Mezzalira ad allontanarsi.

Nel frattempo, per quattro anni consecutivi – dal 2019 al 2023 – la donna ha continuato a percepire la pensione del compagno scomparso. Un dettaglio che, unito alle versioni contrastanti e ai fotomontaggi, ha insospettito sempre più i parenti fino alla denuncia del 2022. Le indagini vere e proprie sono partite soltanto l’anno successivo.

L’ipotesi investigativa punta a ricostruire cosa sia realmente accaduto nella villetta di Sagrado in quel lontano 2019, quando un pensionato triestino sparì senza lasciare traccia, inghiottito – letteralmente – dal giardino di casa propria.