Trieste: desecretato dossier d’indagine su richieste fondi PNRR per il “porto vecchio”

Si vuole fare chiarezza, nel pubblico interesse, sull’intera questione dei 112 milioni di euro di fondi europei del PNRR chiesti per l’opera.

Trieste – La Law Commission dell’Agenzia “International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste – I.P.R. F.T.T.” ha desecretato un proprio dossier d’indagine riservato “per fare chiarezza, nel pubblico interesse, sull’intera questione dei 112 milioni di euro di fondi europei del PNRR che il Comune ha chiesto per finanziare opere di urbanizzazione nel cosiddetto “porto vecchio”.

Il dossier originale di 10 pagine più allegati, è intitolato Frode del valore di 112 milioni di euro nelle richieste di finanziamenti europei dal programma NGEU presentate dal Comune di Trieste attraverso il PNRR italiano per opere illegittime nel c.d. ‘Porto vecchio‘”, reca la data del 10 maggio 2023 ed è ora pubblicato in italiano nella sezione “Documenti” del sito dell’Agenzia (LINK) con quattro allegati, che includono una richiesta di accertamenti inviata al Ministro italiano della giustizia, Carlo Nordio.

Carlo Nordio

Il dossier è stato inoltre rilanciato in rete con un articolo d’inchiesta di Paolo G. Parovel, direttore de Il Corriere di Trieste e de La Voce di Trieste, che propone una ricostruzione dettagliata di quella che definisce “l’operazione ‘porto vecchio'” affermando di voler delinearela struttura complessa dell’intera frode che ha condotto anche alla richiesta di finanziamenti europei. L’attenzione internazionale ai problemi che riguardano il porto di Trieste appare riconfermata dal fatto che dal gennaio 2023 le analisi pubblicate in italiano ed inglese dalle due testate sulla materia hanno superato il milione di letture, ed in particolare da USA, Danimarca, Germania, Cina (PRC), Singapore, Hong Kong, Francia, Russia, India.

Negli articoli si sottolinea che “come noto, la discussa Amministrazione comunale del sindaco Roberto Dipiazza ha chiesto oltre 140 milioni di euro di finanziamenti comunitari europei del programma NGEU – Next Generation EU attraverso il PNRR. Ma la parte destinata a scuole ed altre opere pubbliche necessarie e legittime è minima. Dei finanziamenti richiesti, 112 milioni di euro (pari all’80%) – si fa notare – riguardano infatti opere che il Sindaco Dipiazza e la sua Giunta vogliono realizzare su aree del cosiddetto “porto vecchio” dichiarando falsamente che il Comune ne ha ricevuto con norme inserite nella Legge 190/2014 un titolo di proprietà piena ed incondizionata, che dunque gli consentirebbe di disporne come vuole”.

Quella legge, si fa ancora notare, “gli consente invece soltanto di decidere la destinazione urbanistica di quei beni, e lo obbliga a venderli tutti con procedura d’asta europea ed a versare l’intero ricavato all’Autorità Portuale, che lo può e deve reinvestire soltanto nello sviluppo del Porto Franco internazionale di Trieste. Ogni diverso atto di disposizione e di spesa del Comune di Trieste su quei beni è perciò compiuto in violazione assoluta di legge, e come tale non può essere oggetto di finanziamento pubblico ordinario (che costituirebbe danno erariale) e non può nemmeno ricevere finanziamenti comunitari europei”.
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