Costretta a prostituirsi con turni massacranti nel finto centro massaggi cinese

Trieste: i carabinieri sequestrano locali e denaro. La titolare 57enne si teneva l’80% del compenso: denunciata per sfruttamento.

Trieste – Prosegue senza sosta l’azione delle forze dell’ordine contro il sfruttamento della prostituzione a Trieste. Dopo il sequestro di un centro massaggi in via Flavia, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Trieste hanno individuato un secondo locale in via S. Francesco, operante con le stesse modalità illecite.

Grazie a un’attenta indagine coordinata dal P.M. Federico Frezza e al supporto di attività tecnica, i militari hanno denunciato in stato di libertà una 57enne cinese per il reato di sfruttamento della prostituzione. La donna obbligava una connazionale a lavorare all’interno del centro massaggi, imponendo turni massacranti dalle 9 del mattino alle 23, con compensi irrisori, pari a meno del 20% dell’incasso.

Durante le perquisizioni, i Carabinieri hanno rinvenuto materiale comprovante l’attività illecita e denaro contante per 5.830 euro, ritenuto provento del reato. Tutto il materiale e l’immobile sono stati sottoposti a sequestro penale e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria; anche in questo caso il GIP ha convalidato il provvedimento di sequestro preventivo.

Le vittime, spesso isolate e prive di strumenti per far valere i propri diritti, rappresentano un fenomeno silenzioso ma grave, dove il controllo e la paura sostituiscono la violenza fisica. La Procura della Repubblica, da anni, porta avanti indagini proattive per smantellare reti di sfruttamento e offrire alle donne la possibilità di emergere dalla clandestinità.

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