Il corpo del professionista, sparito all’alba del 25 luglio, è stato rinvenuto in un dirupo lungo il fiume Savuto. La Procura di Lamezia Terme ha disposto il sequestro dell’area per accertare le cause del decesso.
Nocera Terinese – Si è conclusa nel peggiore dei modi la ricerca di Antonio Blaganò, il medico di cui si erano perse le tracce all’alba dello scorso 25 luglio a Nocera Terinese. Il corpo del professionista è stato ritrovato senza vita in un dirupo lungo il corso del fiume Savuto, al termine di giorni di intense ricerche che avevano mobilitato le forze dell’ordine e i soccorritori della zona.
La scoperta del corpo ha immediatamente attivato i protocolli investigativi: la Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha infatti disposto il sequestro dell’intera area del ritrovamento, avviando le indagini necessarie per fare piena luce sulle circostanze che hanno portato al decesso del medico.
Gli inquirenti stanno ora lavorando per ricostruire gli ultimi movimenti di Antonio Blaganò e comprendere cosa sia accaduto nelle ore successive alla sua scomparsa. Il punto esatto del ritrovamento, situato in una zona impervia lungo il fiume Savuto, è stato posto sotto sequestro giudiziario per consentire agli investigatori di raccogliere tutti gli elementi utili alle indagini.
Le autorità competenti dovranno ora stabilire se si sia trattato di un tragico incidente o se vi siano altre circostanze da chiarire. L’autopsia sul corpo del medico fornirà elementi cruciali per determinare le cause esatte del decesso.