Tragedia Mottarone, gup chiede modifiche accuse: si torna in aula il 12 settembre

A Verbania nessuna decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 8 persone, tra cui 2 società, imputate per l’incidente. 

Verbania – La gup Maria Fornelli non decide sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di otto persone, tra cui due società, imputate per la tragedia del Mottarone ma invita la procura di Verbania a modificare i capi di imputazione, in quanto ritiene si debbano escludere l’aggravante dell’antinfortunistica e la sussistenza dei reati dolosi, accogliendo quindi le tesi delle difese. E’ questo l’ultimo atto della vicenda che riguarda la tragedia del Mottarone in cui il 23 maggio del 2021 morirono 14 persone. Per la giudice le accuse vanno contestate come disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose escludendo l’aggravante dell’antinfortunistica e la sussistenza dei reati dolosi, accogliendo quindi le tesi difensive.Si torna nuovamente in aula il 12 settembre.

Le immagini della tragedia

“Sono soddisfatto perché la giudice ha perfettamente interpretato il suo ruolo garantista ed equidistante cercando di mettere ordine in capo di imputazione che meritavano di essere sistemati. Accogliendo le doglianze della difesa Tadini almeno sui punti chiave”, afferma l’avvocato Marcello Perillo, difensore di Gabriele Tadini, caposervizio della funivia del Mottarone. Secondo l’ipotesi della Procura, le cause della tragedia vanno addebitate a una catena di omessi controlli, primo fra tutti quello mensile sulla fune, a cui si aggiunge la consuetudine di inserire i forchettoni, cosa che ha impedito l’entrata in funzione dei freni di emergenza.

Le accuse, a vario titolo, sono attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose gravissime e solo per Tadini e Perocchio anche il falso. Per i pm, inoltre, Leitner e i suoi dirigenti, escluso il presidente in quanto non aveva la delega per controllare gli impianti a fune, non avrebbero vigilato “adeguatamente sul servizio di direzione di esercizio, affidato” a Perocchio. Sulla vicenda c’è stata una maxi perizia discussa con la formula dell’incidente probatorio.

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