Ancora una morte bianca. Il giovane, assunto regolarmente, ha urtato una porta a vetri con la gamba ed è rimasto ferito. Inutili i soccorsi.
Venezia – Il venerdì nero del lavoro ha mietuto un’altra vittima. Dopo l’agricoltore travolto da un trattore a Minturno e l’operaio schiacciato da un muletto a Canicattì, entrambi 21enni, un loro coetaneo è morto dissanguato a Venezia nel deposito della ditta Boscolo Bielo, operante nei settori edilizia e gestione rifiuti. La vittima è Marco Salvagno, 21enne operaio, originario di Sottomarina di Chioggia. L’incidente fatale è avvenuto venerdì intorno alle 16 lungo il Canale della Scomenzera.
Secondo le prime ricostruzioni, il giovane avrebbe colpito con una gamba una porta a vetri e le schegge gli avrebbero reciso l’arteria femorale. Immediato l’intervento dei colleghi e poi dei soccorritori, con il trasporto all’ospedale Civile. Ma il giovane aveva perso troppo sangue ed è spirato poco dopo.
Il dolore del titolare, Ivano Boscolo Bielo è sconvolto: “Sono senza parole per questa tragedia devastante, quanto inspiegabile”, scrive in una nota, ringraziando anche i colleghi della vittima per l’immediato intervento. Il datore di lavoro lo aveva assunto da poco e regolarmente.
Si stringe al dolore dei familiari del giovane il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao: “Una giovane vita spezzata che ci lascia sgomenti”, commenta. Dai sindacati, l’appello alla sicurezza e alla prevenzione. Lo ribadiscono sia Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto, che Gianfranco Refosco, segretario generale della Cisl Veneto. Per Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia, è necessario un consiglio regionale straordinario per approvare un vero piano infortuni zero, potenziando le verifiche sanzionatorie.