Le immagini diffuse sul web nel settimo giorno di ricerche per Cristian, che ancora non si trova.
Premariacco – Nella piena del fiume si vede lui, in alto a destra, che si lancia in acqua e tenta disperatamente di raggiungere i tre ragazzi, abbracciati in mezzo al Natisone. Ma la corrente è impetuosa, violenta e troppo forte. Nonostante la vigoria fisica e l’addestramento, non riesce a muoversi, respinto indietro dalla furia delle acque. Il video, toccante, immortala il vigile del fuoco assicurato a una corda, tenuto dai suoi compagni, nel tragico momento in cui i tentativi di salvare Patrizia, Bianca e Cristian vanno a vuoto. L’eroico vigile proverà una volta, due volte, tre volte, sempre respinto come da una forza magnetica. Pochi istanti dopo i tre giovani saranno travolti e portati via dalla corrente.
Il video, spuntato in rete, fa il paio con quelli diffusi nei giorni scorsi e che mostrano i tre ragazzi dapprima allacciati nel drammatico e disperato abbraccio e poi mentre spariscono tra i flutti. Il tutto nel settimo giorno delle ricerche di Cristian, inghiottito dalle acque insieme alla fidanzata Bianca e all’amica Patrizia in quel maledetto pomeriggio di venerdì 31 maggio, quando un’escursione sul Natisone vicino al ponte Romano di Premariacco si è trasformato in una indicibile tragedia.
Oggi il fiume scorreva placido e immemore. Basso il livello delle acque e cespugli, le rocce e gli anfratti tornati in bella vista e facili da percorrere per gli oltre ottanta soccorritori che con tutti i mezzi possibili stanno scandagliando il Natisone alla ricerca di Cristian. Ieri dal fiume erano spuntati brandelli di abiti, persi da chissà chi e chissà quando: purtroppo non appartenevano al giovane. Sempre più flebili, ormai, le probabilità di trovarlo in vita. Ma finché il corpo non si trova, i parenti si aggrappano alla speranza. Non così i congiunti di Bianca e Patrizia, che ieri hanno presenziato alla camera ardente e ora riporteranno le due ragazze in Transilvania per dar loro l’ultimo saluto e seppellirle. I loro corpi erano stati restituiti dal fiume domenica, raggomitolati intorno alla vegetazione. Sembrava che stessero dormendo.
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