Traforo del Monte Bianco: nuova chiusura per tre mesi, traffico dirottato sul Frejus

Dal 17 dicembre al 12 dicembre 2025 stop totale alla circolazione per lavori straordinari di manutenzione della volta. Attese ripercussioni sul traffico pesante verso la Francia.

Aosta – Il traforo internazionale del Monte Bianco si prepara a una nuova, lunga interruzione. La galleria che collega Courmayeur in Italia a Chamonix in Francia rimarrà completamente chiusa al traffico dalle 17 di oggi fino alle 17 del 12 dicembre 2025, per un totale di quindici settimane consecutive.

La decisione, annunciata dalla società di gestione Geie, è motivata dalla necessità di “consentire la realizzazione di attività di manutenzione straordinaria” indispensabili per garantire la sicurezza dell’infrastruttura. Durante questo periodo, nessun veicolo – né leggero né pesante – potrà transitare attraverso il valico alpino.

I lavori in programma si concentreranno sul risanamento e rifacimento della volta del traforo, il soffitto della galleria che necessita di interventi urgenti di consolidamento. Questa fase fa parte di un ambizioso piano di messa in sicurezza inizialmente previsto per il 2023, poi posticipato di un anno, che si protrarrà secondo le stime fino al 2050 con chiusure annuali programmate.

Il progetto aveva già visto una fase sperimentale nell’autunno del 2024, durante la quale erano stati testati i protocolli di intervento e verificate le tempistiche necessarie per gli interventi strutturali.

Il traffico si sposta sul Frejus

Le ripercussioni sulla viabilità sono attese già da questa sera, con particolare impatto sul traffico pesante diretto verso la Francia. I tir e gli altri mezzi commerciali dovranno necessariamente convergere verso il traforo del Frejus, recentemente potenziato con l’apertura di un secondo tunnel che ne ha raddoppiato la capacità.

frejus
Traforo del Frejus

Per i prossimi tre mesi, il sistema Frejus diventerà il canale privilegiato per il traffico privato e merci tra Italia e Francia, con inevitabili conseguenze sulla tangenziale di Torino e sull’autostrada Torino-Bardonecchia, dove si prevedono aumenti significativi dei flussi veicolari.

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