Torturò a morte la madre e i fratelli: chiesto il processo per la figlia sopravvissuta

Strage di Altavilla Milicia: per i magistrati la minorenne era consapevole. Lei stessa ha ammesso: “C’era il diavolo da scacciare da quei corpi”.

ALTAVILLA MILICIA (Palermo) – Richiesto il rinvio a giudizio per la figlia diciassettenne di Giovanni Barreca, il pittore edile presunto corresponsabile di un esorcismo sanguinario che provocò la morte della moglie e dei suoi due figli. La ragazza, alla sbarra il prossimo 11 settembre per l’udienza preliminare, dovrà rispondere, davanti al tribunale dei Minori di Palermo, dell’omicidio della madre Antonella Salamone e dei suoi due fratelli Kevin ed Emanuel, uccisi a seguito di terribili torture. Per la Procura dei Minori la ragazza era ben consapevole di ciò che stava facendo anche quando ha contribuito a bruciare senza pietà il corpo martoriato di chi l’ha messa al mondo.

A fine luglio il procuratore Claudia Caramanna aveva notificato all’indagata l’avviso di conclusione indagini mentre sarà il Gup Nicola Aiello a decidere se la figlia di Barreca dovrà essere processata o meno per omicidio plurimo aggravato dalla crudeltà e dal vincolo familiare e soppressione di cadavere. La magistratura minorile, dunque, è stata più veloce di quella per gli adulti che, all’epoca dei fatti, ha convalidato l’arresto per Giovanni Barreca e per i due palermitani, Sabrina Fina e Massimo Carandente, tutti e tre in solido presunti autori della strage consumatasi nella villetta degli orrori di Altavilla Milicia. Le indagini dunque continuano ancora e, probabilmente, il rinvio a giudizio arriverà dopo l’esito della perizia psichiatrica su Barreca, atto che permetterà di concludere l’inchiesta.

La villa degli orrori alla periferia del paese siciliano

La figlia di Barreca ha comunque confermato le proprie responsabilità con fredda lucidità ed altrettanta determinazione:

”Sì, confermo le torture di cui ho prima parlato, ma io non so di fatto come è morta mia madre, se per infarto o per i calci che gli ha dato mio fratello Kevin – ha sottoscritto in atti la giovane – Forse è morta quando sia io che mio fratello gli davamo calci. Prima li ho dati io, poi Kevin”.

Il racconto è stato poi confermato da perizie e verifiche contenuti in un hard-disk da 8 terabyte, una montagna di materiale probatorio da cui sarà difficile sottrarsi in sede di dibattimento. All’epoca dei fatti, la notte fra l’11 e il 12 febbraio scorsi, la minorenne veniva ritrovata dai carabinieri nella sua stanza mentre nella stanza accanto giacevano sul pavimento i cadaveri dei suoi due fratelli deturpati dalle torture. La ragazza era apparsa ai militari come una sopravvissuta alla strage e non aveva amai perso il controllo dei suoi nervi, particolare che a qualcuno degli investigatori comunque apparve strano provocando un qualche sospetto sulla giovane. Subito dopo il padre della giovanetta confessava i delitti che disse di aver consumato assieme alla coppia di religiosi laici.

Giovanni Barreca

Dopo sole 48 ore la ragazza chiedeva di parlare con gli inquirenti ai quali confessava gli orrendi accadimenti di cui sarebbe stata protagonista operando in prima persona le sevizie sui familiari condividendo cosi quella sorta di barbaro esorcismo con sacrifici umani che le avrebbe salvato la vita. Del resto come ha più volte ripetuto la ragazza “c’era il Diavolo da scacciare dai loro corpi, dunque ogni cosa è stata fatta per il loro bene”. La ricostruzione del fatto di sangue è stata confermata dalle perizie medico legali effettuate sulle salme. La prima a cadere sotto le tortura inflitte è stata proprio Antonella Salamone il cui cadavere è stato poi sotterrato in giardino.

La figlia della povera donna ha poi gettato sul corpo straziato della madre alcuni effetti personali a cui avrebbe dato fuoco con la benzina contenuta in una tanica che Barreca aveva nascosto in garage:

Antonella Salamone

Cose tipo piattini ed io ho preso quelli – ha ripetuto l’indagata minorenne più volte – Questi oggetti sono stati bruciati là sopra insieme al corpo di mamma. Il fuoco è durato tante ore ma non saprei quanto perché io dopo quel giorno non sono più salita”.

Dopo Antonella, presa a colpi di padella sulla testa da Sabrina Fina, secondo l’accusa, è stata la volta del piccolo Emanuel per poi finire di martoriare il corpo di Kevin sul quale si sarebbero accaniti tutti i presenti “diretti” dai due esorcisti sanguinari ormai fuori controllo.

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