La donna è stata arrestata mentre stava per scappare in Francia, il compagno è ancora latitante. Bimbi soccorsi dai poliziotti per strada.
Roma – Una storia di torture: morsi di topi e bruciature di sigarette in tutto il corpo, e come se non bastasse acqua bollente lanciata addosso ai suoi due bimbi. Una 26enne è stata condannata a dieci anni di carcere per aver maltrattato i due figli, di 6 e 4 anni. La donna, Jessika Ahmetovic, secondo i giudici del collegio della quinta sezione penale del tribunale della Capitale, avrebbe inferto queste torture ai piccoli, avuti da una relazione con un uomo residente in Francia. La 26enne era stata fermata mentre cercava di scappare. Il compagno, ritenuto anche lui colpevole dei maltrattamenti, è riuscito a rendersi latitante e a fuggire.
I due bambini erano stati soccorsi da due poliziotti che li trovarono in strada con morsi di topo e bruciature di sigarette su tutto il corpo, salvandoli da una morte che sembrava ormai certa. Per mesi erano stati denutriti ed entrambi i bimbi venivano picchiati con dei bastoni e frustati con cavi elettrici, ustionati con l’acqua bollente. Uno di loro era diventato quasi cieco per la denutrizione, avevano mangiato terra per la fame. Secondo quanto ricostruito la donna aveva di fatto abbandonato i figli, per occuparsi solo di quelli più piccoli avuti dal suo nuovo compagno, poi fuggito. Il pubblico ministero aveva sollecitato una condanna a 7 anni.
Il padre biologico dei bambini non viveva con loro, ma in Francia insieme ad altri due figli. I maltrattamenti sono avvenuti nella casa del nuovo compagno della donna, – in un campo nomadi – resosi irreperibile dopo la scoperta delle torture inflitte ai bambini. Quando i poliziotti li hanno trovati e salvati non sapevano parlare, comunicare, e muoversi. Avevano lo stomaco così gonfio per la fame da rendere necessarie delle cure particolari all’ospedale Bambino Gesù di Roma. I medici li hanno presi in carico e sono riusciti a salvarli da morte certa: il loro quadro clinico era fortemente compromesso.
Dopo un lungo iter giudiziario, la Corte ha riconosciuto la responsabilità di Jessika Ahmetovic per i maltrattamenti inflitti ai suoi figli, condannandola a dieci anni di reclusione. I bambini, dopo un lungo periodo di recupero in ospedale, sono stati allontanati dalla famiglia di origine e dichiarati adottabili. Nonostante l’orrore vissuto, ora stanno ricevendo le cure e l’affetto necessari per riprendersi dal trauma il prima possibile.