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Torino, Gallo jr ritira la sua candidatura nel Pd dopo l’inchiesta che travolge il padre

Il capogruppo regionale dem in Piemonte fa un passo indietro e si dimette: “A tutela dei miei figli e di mia moglie, per rispetto al partito”.

Torino – “A tutela dei miei figli e di mia moglie e con senso di responsabilità e rispetto verso il Partito democratico, ritiro la mia candidatura per le elezioni di giugno. Prima di essere un uomo pubblico con responsabilità politica sono un padre e un marito”. Fa un passo indietro Raffaelle Gallo, capogruppo regionale del Pd in Piemonte, che non è coinvolto a nessun titolo nell’indagine Echidna, ma che sfiora su alcuni fatti il padre Salvatore Gallo finito nella bufera, travolto dall’indagine Echidna della Dda di Torino. Inoltre il capogruppo annuncia le dimissioni anche dal suo incarico in consiglio regionale. 

Il padre, Salvatore Gallo

“In merito all’indagine Echidna sottolineo con forza la mia totale estraneità a comportamenti e fatti anche solo lontanamente assimilabili a vicinanza all’Ndrangheta“, spiega Gallo jr. “In merito al secondo filone di indagine non legato a rapporti con l’Ndrangheta che coinvolge su alcuni fatti mio padre Salvatore Gallo – continua la nota dell’esponente Pd – , sono fiducioso che lui potrà chiarire tutti gli aspetti contestati dagli inquirenti in tempi rapidi”.

E ancora, “riguardo al dibattito sulla mia candidatura e sulla mia figura, a cui ho assistito in questi giorni, ribadisco di aver sempre cercato di svolgere la mia attività al meglio e per il bene del Piemonte, lavorando sui temi con proposte e idee, studiando e approfondendo, con la massima onestà e trasparenza”, conclude Gallo. 

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