Roma, controlli della Polizia e della ASL: trovate gravi carenze igieniche, impianti non a norma e 45 lavoratori irregolari.
Roma – Un topolino che corre tra le sedie della sala clienti è stato solo il segnale più evidente di una lunga serie di violazioni riscontrate dalla Polizia di Stato in un grande ristorante etnico di via Prenestina, a Roma. Il locale è stato posto sotto sequestro dopo un blitz congiunto condotto dalla Divisione Amministrativa della Questura, dal Distretto di zona, dalla Squadra Mobile e dal personale della ASL Roma 2.
I controlli, concentrati sulla storica consolare che collega Roma a Palestrina, hanno portato alla luce una situazione allarmante. Il ristorante, gestito da una s.r.l. i cui vertici sono cittadini di origine cinese, presentava gravi carenze sotto molteplici aspetti: estintori assenti o non revisionati da anni, uscite di emergenza ostruite, impianto elettrico non manutenuto e pessime condizioni igienico-sanitarie, soprattutto nella conservazione degli alimenti.
Durante l’ispezione, il personale sanitario ha disposto la distruzione degli alimenti mal conservati e ha proceduto con le sanzioni del caso. Allarmanti anche le condizioni del personale: un’intera stanza del ristorante era adibita a dormitorio con materassi e stuoie a terra per i 45 dipendenti, due dei quali risultati privi di permesso di soggiorno. Sono in corso accertamenti da parte dell’Ufficio Immigrazione per eventuali provvedimenti di rimpatrio.
Visto il quadro complessivo, è scattato il sequestro preventivo dell’attività, poi convalidato dal GIP su richiesta della Procura di Roma.