Lo spettro del terrorismo islamico si ripresenta in un momento estremamente critico per l'Europa impegnata a limitare gli enormi danni causati dalla pandemia.
Ancora orrore in Francia, nella basilica di Notre Dame a Nizza. Sono le 9.00 del mattino di ieri 29 ottobre quando nella chiesa faceva irruzione un uomo armato di coltello che uccideva tre persone lasciandone per terra una gravemente ferita. Il sacrestano veniva barbaramente sgozzato, una donna decapitata e una fedele è poi deceduta nel bar dove aveva trovato rifugio.
Immediatamente dopo Nizza ci sono stati altri due episodi terroristici: uno ad Avignone, dove un uomo armato di coltello ha tentato di colpire alcuni agenti di polizia, intorno alle 11.15, al grido di “Allah Akbar”. Gli agenti hanno aperto il fuoco e l’attentatore è rimasto ucciso. L’altro episodio è avvenuto a Gedda, seconda città dell’Arabia Saudita, dove una guardia del Consolato francese sarebbe stata accoltellata, riportando ferite non gravi.
La Procura francese ha immediatamente aperto un’indagine per “omicidio e tentato omicidio in connessione con un’impresa terroristica” e “associazione terroristica criminale”. L’attentatore di Nizza è Brahim Aoussaoui, tunisino di 21 anni, arrivato in Europa da Lampedusa nel settembre scorso.
Dopo il periodo di quarantena a cui era stato sottoposto, sarebbe poi stato sbarcato a Bari il 9 ottobre, ricevendo il foglio di via dalle autorità italiane. Una volta libero l’uomo avrebbe fatto il suo ingresso clandestino in Francia, senza proporre alcuna domanda di asilo e senza subire ulteriori controlli:
“…La Francia è sotto attacco – tuona Emmanuel Macron, arrivato a Nizza con Eric de Moulis-Beaufort, presidente della Conferenza Episcopale – noi non rinunceremo ai nostri valori, in particolare la libertà di credere e di non credere. Se veniamo attaccati è per i nostri valori e non dobbiamo cedere a nessuno spirito di terrore…
…Aumenteremo la presenza dell’esercito nelle strade, proteggeremo tutti i luoghi di culto e le scuole, perché la festa di Ognissanti possa svolgersi in buone condizioni e successivamente il rientro nelle classi. A qualunque religione si appartenga, che si sia credenti o atei, dobbiamo unirci e non cedere ad uno spirito divisivo. I cattolici hanno il sostegno di tutta la Francia. La religione deve essere esercitata liberamente, perché è un valore. Si deve avere la possibilità di scelta del proprio culto...”.
Da oggi i militari schierati in campo sfiorano le 7.000 unità e di fatto è stato ripristinato lo stato di emergenza per terrorismo, come se i guai per il Covid dilagante non fossero sufficienti a intimorire la già provata popolazione francese. Anche in Italia è stato rialzato lo stato di allerta con maggiore spiegamento di forze nei punti nevralgici delle città.
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