Terra dei misteri: la luce in fondo alla grotta

Dalla Nuova Zelanda lo spettacolo naturale delle grotte luminose. Una rara specie di insetto autoctono le illumina più delle lucciole rendendole magiche alla vista dei turisti.

Quando le luci sono uno spettacolo della natura. Meno male che, sulla Terra, esistono delle meraviglie della natura, che ci fanno conciliare col mondo. Un esempio sono le grotte luminose. E che riescono a suscitare ancora stupore, anche a chi ha passato l’età dell’adolescenza da decenni ormai. Troppi. Una di queste sensazioni che ci lasciano a bocca aperta avviene in Nuova Zelanda. Terra misteriosa, forse per la lontananza ed anche perché sembra essere fuori dai circuiti mediatici.

Gli All blacks durante la loro “Haka”

Per la nostra stampa sembra esistere solo quando si parla degli “All Balcks” (Tutti neri, per via della divisa), la fenomenale squadra di rugby, diventata famosa anche per l’inno che canta prima delle gare, la famosa “Haka”. Il suo significato è “accendere il respiro” ed è una danza tipica, che vuole trasmettere aggressività e potenza, tratti distintivi dello spirito guerriero del popolo Maori. Ora sarà conosciuta anche per la straordinarietà delle sue grotte calcaree. Si tratta delle Waitomo Caves o Glowworm Caves, ubicate a nord dell’isola e scelte come palcoscenico per il loro spettacolo da alcuni insetti luminosi.

Questi animali sono molto simili alle lucciole, che con una moltitudine di piccoli bagliori, variamente colorati, è come se strappassero il buio per coprirlo di una luce intensa. Secondo gli esperti queste grotte si sono formate a causa dell’erosione carsica circa 30 milioni di anni fa. Gli insetti luminosi se ne trovano a milioni e la loro luce illumina le caverne fino a formare un cielo stellato. Si tratta di un fenomeno unico nel vero senso della parola. Nel senso che esiste solo ed esclusivamente in Nuova Zelanda, non ce ne sono altri al mondo. Una vera e propria attrazione per i turisti più sensibili al romanticismo e allo spiritualismo.

Le Waitomo Caves

La storia ci racconta che la loro scoperta risale al XIX secolo, al 1887 per la precisione, grazie ad un capo Maori e un geometra di nazionalità britannica. Le grotte luminose, com’è intuibile, sono molta gettonate dai turisti, che approdano copiosi in loco. Il Ministero del Turismo ci ha informato che la media ogni anno di visitatori si aggira su mezzo milione di persone. Tutti pronti ad essere illuminati da tanto splendore naturale in un luogo che oltre ad atmosfere oniriche ricorda sensazioni magiche. Inoltre, in questi posti, la vegetazione è così fitta che si creano intriganti filtri di luce e ombre che si irradiano sulle pareti di roccia.

Un spettacolo che lascia tutti a bocca aperta, come da bambini quando, stupiti, leggevamo il libro di Lewis Carrol “Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”. Gli abitanti della zona consigliano di godersi lo spettacolo delle grotte luminose la mattina presto, perché la nebbia a quell’ora dona un ulteriore fascino misterioso. Il numero di insetti che recitano uno spettacolo quasi divino e che ogni visitatore difficilmente cancellerà dai suoi ricordi, forse si aggira su centinaia di migliaia. Ma per essere luminosi devono essere affamati, perché se sono alla ricerca di cibo, più intenso sarà il bagliore della loro luce.

Le Glowworm Caves

Per un attimo, solo un attimo, durato lo spazio di un mattino, ci siamo trovati immersi in un clima quasi surreale, che ci ha fatto dimenticare le incombenze della quotidianità. Peccato che non possa replicarsi anche in Italia uno spettacolo di questo genere. Con tutta quella luce, si sarebbero potuto abbassare i costi dell’energia elettrica. Visti i rincari, non sarebbe stata una cattiva idea!

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa